mercoledì 9 novembre 2011

Fiction

Fiction : E’ scoppiata la guerra del terzo millennio

Cosa succederebbe se una potenza nemica attaccasse l'Italia?
Proviamo ad immaginare.
Il Nemico, diciamo la Repubblica delle Banane, dichiara guerra ed ammassa il
suo esercito lungo le Alpi e la sua flotta lungo il Tirreno.

Primo giorno
il TG 1 dà la notizia dopo lo sport. Nessuna reazione dai politici.

Secondo giorno
Berlusconi dice che va tutto bene, lui é amico del presidente della
Repubblica Delle Banane, non sussiste pericolo. Bossi insulta chi lo
intervista. Calderoli va in Tv con la maglietta” Repubblica delle Banane
merda.”
Di Pietro chiede le dimissioni di Berlusconi.
Napolitano si appella all'unità nazionale.
Casini chiede un gesto di discontinuità.
Le parti sociali chiedono di essere sentite.

Terzo giorno.
Berlusconi compare in TV e dice che, invero, si tratta di una mossa eversiva
dei magistrati di Milano.
Bossi dice che la Padania non corre alcun pericolo. Degli altri non gli
frega niente. (pernacchia).
La FIOM dice che é un complotto della Fiat. Intanto, il nemico sfonda al
Brennero.
La CGIL esprime contrarietà. Pannella inizia lo sciopero della fame.
DiPietro chiede le dimissioni di Berlusconi.
Bersani chiede un passo indietro.

Quarto giorno
Berlusconi compare in tv e, con un sorriso complice, dice: " ho risolto
tutto, grazie ad una serata galante con la figlia del presidente della
repubblica delle banane. Ora siamo amici, il loro esercito si é ritirato dal
Brennero"
Berlusconi non sa che il nemico ha cambiato strategia ed ora attacca dal
mare.

Quinto giorno.
La tv annuncia che il nemico é sbarcato in Sicilia. Bossi dice: la cosa non
ci riguarda. Gli fanno notare che la Sicilia fa parte dell'Italia. Lui
mostra il dito medio.
Casini chiede la convocazione di un tavolo di crisi con le forze sociali.
D'Alema si dice contrario e propone l'istituzione di una Commissione
Bicamerale ( si dice pronto a presiederla) per decidere la strategia
difensiva. La CGIL minaccia uno sciopero.

Sesto giorno.
Il nemico arriva in Calabria e, nel contempo, sfonda in Friuli.
Il governo convoca le Parti sociali e le Opposizioni, per decidere come
difendere la Patria.
Napolitano manda un messaggio di auguri nel quale ricorda che sarebbe
increscioso essere conquistati da una potenza nemica proprio nel 2011. Bossi
chiede cosa c'entra il 2011. Gli spiegano che é per via del
centocinquantesimo dell'Unità d' Italia. Lui rutta.
Settimo giorno
Ha inizio la riunione. Berlusconi dà il benvenuto a tutti ma pare
distratto: il suo sguardo é attratto dal vestito trasparente della
Prestigiacomo. Bossi si é portato il figlio Renzo per fare pratica: gli
dice di prendere appunti, perché dovrà fare il riassunto del convegno;
Renzo appare disorientato e, di nascosto, telefona al CEPU per farsi
spiegare il significato di "appunti" ( credeva fossero punti appuntiti) e "
riassunto".
Di Pietro chiede le dimissioni del governo; Bersani chiede un passo
indietro.
La Russa propone di bombardare il nemico con l'aviazione; Tremonti si oppone
perché costa troppo. La Russa propone allora di usare il gas, almeno contro
il nemico che ha invaso la Sicilia e la Calabria. Casini si oppone perché
sarebbe messa in pericolo la popolazione locale. Bossi dice:" chi se ne
frega, son tutti terroni!" Brunetta gli fa notare che sono italiani anche
loro. Bossi replica: “non rompere i c...i nano!” E mostra il dito medio.
La Russa propone di mandare i Bersaglieri; la CGIL chiede che prima sia
rinnovato il contratto, sia concesso un aumento di salario e siano diminuite
le ore di lavoro. Sacconi, Ministro del Lavoro, fa notare che non esiste il
CCNL dei bersaglieri. La Camusso, indignata, proclama sei giorni di sciopero
generale. Pannella inizia lo sciopero della sete.
Ore 18. La riunione é sospesa perché quella sera gioca l'Inter in coppa e il
ministro della Difesa deve prendere un aereo (di Stato) per arrivare in
orario allo stadio.
Renzo Bossi ne approfitta per copiare gli appunti della Bindi; poi li manda
al CEPU per farsi fare il riassunto. Berlusconi si assenta qualche ora per
rilassarsi con la Minetti.

Ottavo giorno.
Arriva un messaggio di Napolitano che contiene un severo monito.
Il nemico é arrivato a Verona. La Russa é furibondo: l'Inter ha perso ed è
eliminata dalla coppa.
Bossi arriva in ritardo fumando il sigaro; Casini chiede serietà. Di Pietro
chiede le dimissioni del governo. Bersani chiama Penati ed esulta: abbiamo i
fondi per finanziare la difesa. Però serve un passo indietro del governo .
Si va avanti a discutere sino a sera. Alla fine arriva un telegramma di
Napolitano che dice di essersi stufato: si mandi l'esercito a difendere la
Patria. ( Renzo Bossi chiama di nascosto il CEPU per sapere cosa sia l'
apatria). Calderoli é felicissimo perché può mostrare la sua nuova maglietta
con scritto: vi romperemo le ossa.
La CGIL, pur esprimendo rispetto per il Presidente, fa notare che, sino a
quando non si é rinnovato il CCNL i soldati non si muovono: altri sei giorni
di sciopero!

Nono giorno.
Tutti al mare.

Decimo giorno
Compare in TV il presidente della Repubblica delle Banane ed annuncia di
avere conquistato l'Italia e arrestato governo, deputati, senatori e parti
sociali. Tutti mandati a lavorare nel circo locale, dove, peraltro, si
trovano benissimo: Bossi ha fatto amicizia coi gorilla e rutta in
continuazione; Berlusconi ha trovato una femmina di scimpanzé che é
carinissima. Bersani passa il tempo a smacchiare i leopardi.
Unico problema, la Camusso: ha convinto i clown del circo a scioperare.

Un mese dopo.
Gli Italiani decidono di fare da soli e, armati di forche e badili, si
sbarazzano in tre giorni delle forze nemiche. Secondo voi, andranno al
circo a liberare i politici e le parti sociali?
Fine.

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