sabato 30 aprile 2011

Follow me!

Ho visto che su Networkedblogs sono tra i primi 5 blogs sulla Svizzera avendo ben 2 followers (e uno sono io medesimo). Se altri 5 di voi cliccano su "follow me" passo in quarta posizione.

A che serve tutto ciò? Beh, a nulla.


venerdì 29 aprile 2011

ottimismo del venerdí

Ufficio ore 9:10.

Hrundi: "So, Slavko, how is life?"
Slavko: "Life sucks and then you die!"

giovedì 28 aprile 2011

Memento

Mi pare di aver accennato di prendere lezioni di inglese, dove c'è una Messicana, una Russa, una Tedesca ed una Svizzera.

Oggi, come ogni giovedì a parte quelli in cui sono svogliato e/o impegnato, sono andato a lezione. Sono il primo in aula, poi arriva la Svizzera - e la puntualità slovena batte quella svizzera - che si mette a cianciare in una lingua a me sconosciuta. Le dico la mia solita catch-up phrase "Ich verstehe nicht" al che mi guarda strano probabilmente pensando "ma perché questo pirla non si impara la nostra fantastica lingua, magari approfondendo anche la conoscenza del dialetto svizzero prima di mettersi a studiare la lingua della Perfida Albione?".

Comunque, passa all'inglese e mi fa "siamo vicini". Io un po' rincoglionito guardo il tavolo che ci separa e penso "si, siamo vicini...", ma lei intende vicini di casa. Mi spiega che abita di fronte a me, stessa via, stesso piano. Hmmm... l'arrivo della Russa e della Prof ci distrae.

Però questo dialogo è stato indubbiamente utile: devo ricordarmi di comprare le tende.
E anche di indossare pantaloni mentre gironzolo per casa.

Architetto dentro

Domani sposto il tavolo in cucina, così non ho più il problema di dover comprare un tavolo per la cucina.

In questo modo la stanza "Sala da Pranzo" diventa "Libreria", mentre la stanza precedentemente nota come "Cucina" diventa "Cucina Adibita Pure a Desinare".

Lo so, non servono applausi, sono un genio.

Odio la posta cartacea

Non so se è solo una mia impressione, ma qui mi arriva tanta posta. Posta di carta voglio dire. Lettere, bollette, minacce dal Comune, ecc... e da un po' di tempo anche pubblicità.

Tornato dopo 10 giorni mi ritrovo:
- risposta del padrone di casa alla richiesta di installare la lavatrice. Che poi è sempre un bel- salto nel passato ricevere lettere dal padrone di casa dato che scrive ancora con la macchina da scrivere. E in tedesco. Come ai bei vecchi tempi dell'Austria Ungheria...
- ingiunzione del comune a comunicare l'assicurazione malattia entro ieri;
- lettere dall'assicurazione;
- estratto conto bancario;
- chili di pubblicità.

E per quest'ultimo punto mi sono incazzato. Non è giusto che mi lascino pubblicità, dato che ho scritto sulla posta "keine Verbung". Oggi trovando altro ciarpame riflettevo su questa ingiustizia intollerabile in un paese civile. Poi ho notato che la scritta non c'era più. Quindi ho torto io e devo rimettere la scritta per vedere se cambia. Probabilmente l'onesto spammer ha pensato bene di togliere la scritta prima di infilarmi la pubblicità. Esempio di grande correttezza istituzionale.

Comunque mi ha fatto riflettere e pensare alla comparazione internazionale della posta-spam. A Praga invece ricevevo poca posta spam, l'est è molto più civile della civilissima Svizzera. 

A Parigi c'era il "digicode", cioè un numero da digitare per aprire il portone. Grande invenzione a difesa della privacy e per tenere lontani gli amici smemorati e senza cellulare. A questa difesa invalicabile gli spammer (giovini immigrati muniti di zaino pieno di carta) ovviavano aspettando la mattina presto (che a Parigi sarebbe 9-9emezza)  gli onesti lavoratori che uscivano di casa e infilandosi di soppiatto alle loro spalle. Un paio di volte ho notato questi personaggi e ho chiuso il portone provocando bestemmie et invettive in lingue a me sconosciute. Ma ero molto fiero del mio atteggiamento reazionario (lo chiamo effetto giaccacravatta). Poi ho smesso e semplicemente prendevo le cartacce e le infilavo nella posta del vicino antipatico del piano di sotto.


Per dovere di cronaca, guardiamoci tutti assieme l'invenzione dello spam:


mercoledì 27 aprile 2011

Who Moved My Cheese?

Who Moved My Cheese? è un simpatico libricino che racconta una favola, di due topi e due piccoli umani.


La morale è che bisogna adattarsi ai cambiamenti e la metafora usata è il formaggio, per molto tempo cercato dai 4 personaggi, che poi lo trovano e si adeguano alla presenza costante del formaggio che però un giorno sparisce. A questa novità i 4 personaggi reagiscono in modo diverso... ma non vi svelo il finale.


In quel di Praga...

In quel di Praga mi son divertito, è stato simpatico rivedere alcuni ex colleghi: il Lanfur, il Culos, il Torinese, la Ceca tra gli italiani; la cara Slovacca ex collega d'ufficio e pure la Belge che è passata per 3 giorni di lavoro per istruire il suo successore e si è fermata per il weekend. Ci ha accompagnato anche al concerto di Waters dato che mi avanzava un biglietto per motivi "sentimentali" - memento: mai essere troppo ottimisti sul futuro.

Purtroppo poche foto che come al solito mi dimentico di portarmi dietro la macchina quando vado in giro di sera. 

Questa è una statua equestre dentro la galleria Lucerna. Sabato siamo andati pure alla discoteca Lucerna dove c'era una serata anni 80-90 che mi faceva venire in mente la celebre hit degli Offlaga (sotto la foto il video). 




Tipico scorcio praghese dalla Vltava...


Simile...

Czech Made Man


La casa danzante dove all'ultimo piano c'è un ristorante molto molto chic...


...dove la Belge mi ha pagato il pranzo come pagamento in natura del biglietto di Waters.
A volte bisogna accontentarsi.




martedì 26 aprile 2011

Back in Swiss

Ouch, il lavoro fa male. Dopo 11 giorni di girovaghi giri sono dovuto tornare al lavoro. Il che vuol dire svegliarsi presto, vestirsi da pinguino rincoglionito e poi fare finta di essere svegli per ben 10 ore. E il capo continua a sorprendermi col suo entusiasmo. Oggi ore 8:10 "quando vuoi ci sediamo un attimo che ti spiego cosa è successo la settimana scorsa". Io con tazzona di caffè nella mano destra e croissant mezzo mangiato nella sinistra, sguardo assassino di chi viene svegliato dalle sue 3 sveglie almeno 6 ore prima di quando si sveglierebbe secondo natura: "Magari mi leggo prima le mail...".

Che noia-che barba. Per fortuna anche questo mese la paga è arrivata, anche se non c'ero, a ricordarmi perché sono qui. E qui non arriva l'ultimo giorno lavorativo del mese (come in assicurazione) o il 27 (come in banca), ma già il 24. Ecco, questa era la parte più eccitante della giornata. Sbadigliate pure.

mercoledì 13 aprile 2011

Ferien

Si avvisano i gentili lettori e, crepi l'avarizia, pure quelli stronzi, che dopo 6 mesi di duro lavoro mi concedo ben 10 giorni di ferie.
All'Est e al Sud-Est.
Poi torno qui al Centro del mondo.


martedì 12 aprile 2011

Il primo maggio dei padroni

Come scrissi giorni fa, ieri c'era una festa paesana. Poi ho scoperto che è come il primo maggio, ma per i padroni. Per i ricchi padroni. In pratica è una processione delle antiche corporazioni - oggi massoni.

Quello che mi è sembrato strano erano i costumi: c'erano gruppi vestiti da antichi aristocratici con parrucche e tutto quanto, poi altri che erano vestiti da beduini con tanto di cammelli - animali non proprio originari delle montagne svizzere. Non mi ci vedo Heidi con una kefia in testa a mungere cammelli... Boh. Mi hanno detto che è un'antica tradizione medioevale. Forse già nel Medioevo c'erano immigrati mahrebini? Misteri svizzeri.







In ogni caso lo snowman è bruciato in 11 minuti, quindi l'estate sarà calda. Come aneddoto posso raccontarvi che custodiscono vari snowman in giro per Zurigo perché anni fa i soliti anarchici l'hanno rubato. Sempre bravi gli anarchici. E comunque, ovunque e in ogni caso, se c'è un casino, è colpa degli anarchici. Regola universale.


lunedì 11 aprile 2011

Silvio Ruby

E bravo Silvio! Nella sua infinita generosità ha dato dei soldi a Ruby per evitare che si prostituisse.
Poi, quando nonostante i soldi di Papi l'hanno beccata a derubare un'amica, lui chiama la questura per evitare un incidente diplomatico con l'Egitto.
Quindi come dire che tutte le nipoti di Mubarak sono delle mignotte. Teoria interessante. 



Però lo vedo bene un remake di questa scena con Silvio-Fracchia e Di Pietro-Benfi.

Il pentapartito... ma che bene che si stava col pentapartito. 

Poesia

Era un po' che non leggevo il moderno Cuore, ma si trova sempre qualche pezzo di pura poesia.

Propaganda senza limiti: e Il Fatto dà lezioni anche nelle scuole...



Un incubo. Provate a immaginare: tornate a scuola, la mattina arrivate in classe, spalancate la porta e davanti a voi seduto in cattedra c'è Marco Travaglio. L'indice scorre già sul registro per trovare lo studente che verrà interrogato sull'opera omnia delle procure contro Berlusconi.Un incubo? Siamo proprio sicuri? Non è detto. L'ultima iniziativa della banda del Fatto quotidiano è inquietante: “Perché non portiamo “i fatti” nelle scuole? Dopo un lungo periodo di organizzazione, l’idea di diffondere notizie e documentari negli istituti d’Italia è finalmente realtà”. Facciamola breve: Travaglio, Padellaro, Gomez e Telese vogliono infilarsi nella scuola pubblica per diffondere le loro idee. Su invito degli istituti, ovviamente. Ma non dubitiamo che molti docenti prendano la palla al balzo per trasformare l'aula scolastica in un tribunale pronto a condannare la maggioranza. Tutto questo nella scuola pubblica, quella per studenti di destra, di sinistra e anche totalmente disinteressati alla politica. Ma la scuola pubblica, quella che dovrebbe essere di tutti gli studenti (berlusconiani, antiberlusconiani o disinteressati) può permettersi un’incursione di questo tipo?
Il progetto parte con un documentario su Emergency per poi passare a temi d'attualità: Libia e immigrazione. E poi un piatto forte del repertorio travagliesco: le trattative Stato-mafia, basta aver letto qualche riga degli editoriali del quotidiano di Padellaro per capire dove vogliono andare a parare. “Il Fatto Quotidiano è un giornale che non è legato ad alcun partito politico e non prende finanziamenti pubblici proprio per essere libero di informare e non avere alcun vincolo. La nostra non è un’iniziativa politica anche perché, come ha scritto il direttore nell’editoriale del primo numero del giornale, la nostra linea politica è la Costituzione, e il nostro unico obiettivo è quello di raccontare i fatti. Adesso il Fatto Quotidiano vuole portarli anche nelle scuole, con i propri documentari e filmati, per informare i giovani, per aiutarli a pensare e costruire un futuro migliore, grazie alle loro menti ancora libere da pregiudizi in un momento in cui la scuola è piegata dai tagli e dalla crisi”. Tutto dietro la foglia di fico della Costituzione: noi difendiamo la Carta e quindi possiamo anche sostituirci agli insegnanti e sciacquare le fresche coscienze dalla corruzione i costumi. Ma il Fatto è un quotidiano schierato ferocemente contro il Cavaliere, un foglio che fa politica tutti i giorni e attacca, con colpi sotto la cintura, tutto ciò che è in odore di berlusconismo. Niente a che vedere con la Costituzione e niente a che vedere con l’imparzialità che dovrebbe avere chi sale in cattedra.
Alla fine è tutta pubblicità: se lo studente non va in edicola a comprare il Fatto, il Fatto va direttamente a scuola per indottrinare lo studente. Il primo incontro c'è già stato, al Liceo Virgilio di Roma, e Padellaro e Telese si sono detti stupiti di non aver trovato solo teenager inebetiti dai reality show. E poi cosa succederà? Temi sul tirannicidio e genuflessioni in direzione della procura di Milano? Gli assenti verranno interrogati in contumacia e chi bigia sarà blindato a San Vittore? Il gioco può continuare all'infinito: compiti in classe sorvegliati dai finanzieri, debiti formativi convertiti in debiti economici e agli studenti morosi pignorate le merendine. Il nostro è solo uno scherzo, ma il loro no. Ed è proprio questo il problema...

C'è sempre qualcuno più a nord..

Alle elezioni cantonali ticinesi trionfa la Lega. L'obiettivo? Cacciare quei terroni di lombardi che rubano lavoro agli onesti svizzeri-ticinesi!

Piccoli atti di ribellione #1

Tempo fa ho fotografato questa scritta su un pilone dell'autostrada non lontano da casa.
Ieri, in un impeto di ribellione domenicale verso il i porci imperialisti che predicano il consumismo come stile di vita, ho messo la foto come sfondo del Blackberry. La coerenza in fondo è un concetto soggettivo.


giovedì 7 aprile 2011

Sechsleuten

È già da parecchio tempo che mi riprometto di scrivere qualcosa sulla Svizzera, usi/costumi/cazzate eccetera.

Ma non è che ho vissuto molto intensamente il paese tra studio, traslochi e e lavoro. Inoltre continuo ad auto-infastidirmi iscrivendomi a corsi: faccio inglese al lavoro (perché non ho voglia di studiare il tedesco) e riassicurazione fuori (giusto per capire cosa faccio).

Oggi posso scrivere una nota di colore: il Sechseläuten. Per prima cosa non è una festa del sesso come la prima parte della parola potrebbe suggerire e le menti malate pensare.

Il mio capo mi ha spiegato che lunedì prossimo c'è questa importantissima festa per festeggiare l'arrivo della bella stagione. Trattasi di antica tradizione medioevale organizzata dalle corporazioni per festeggiare il fatto che possono lavorare fino alle sei (=sechs) grazie al sole - sempre produttivi gli svizzeri!

La festa consiste in una processione alle 13 e poi alle 18 si brucia l'uomo delle nevi. In base alla velocità di bruciatura si determina la qualità dell'estate: se brucia veloce sarà un'estate calda, se lento estate fredda. Per ora qua fa caldo.

Da quando mi sono trasferito nel nuovo appartamento è più estate che primavera. Oggi ero col capo e il gran capo nella stanza del mega capo (sì, sono parecchio in basso nella scala gerarchica, sopra ci sono ancora l'iper capo, il mega direttore galattico e il santo padre presidente) per una telefonata, o meglio una conference call. Mentre aspettiamo che ci chiamino io guardo fuori dalla finestra il prato verde, gli alberi in fiore e le mamme coi bambini che giocano sul prato.

Intanto il capo telefona infastidito perché gli altri non chiamano, il gran capo cerca di spiegare di cosa dobbiamo parlare. Il mega capo mi vede distratto e fa - ignorando le spiegazioni del gran capo - "belle giornate, neh?". Noi ovviamente non possiamo contraddire il mega capo e annuiamo in sincronia. Lui guarda fuori "stasera faccio una grigliata. Con sto tempo è proprio un peccato stare in ufficio". Il gran capo tenta di riportarlo sui discorsi seri prospettando altre riunioni al che l'uomo si gira e lo blocca "eh no, lunedì c'è festa, martedì ho preso ferie... e forse anche mercoledì.... se ne riparla giovedì, forse, ok?". Noto una vena di perplessità nel gran capo (notoriamente lavoratore indefesso). E allora rifletto sul mondo del lavoro, i capi e i super capi, la gente che si danna l'anima con impegno e fatica e quelli che se ne sbattono le balle. Per esempio domenica scorsa il gran capo ha mandato una presentazione alle 3:26 di domenica mattina. Hrundi da due settimane ha una macchinetta per misurare i battiti cardiaci perché ha dei problemi da stress.

Poi torno alla scrivania e vedo gli articoli con la presunta liquidazione di 16.65 milioni di euro di Geronzi. 16.65 milioni per 347 giorni di lavoro. 48,000 euro per giorno di lavoro. Allora ho capito che ho sbagliato mestiere, dovevo fare il presidente e farmi licenziare. Così, deluso di non essere stato licenziato, alle 17 sono uscito, ho fatto una passeggiata, ho fatto la spesa, mangiato formaggio e prosciutto innaffiati da una buona birra. E ora mi sento presidente di me stesso. Zurota, se mi licenzio mi dai 16.65 milioni?




mercoledì 6 aprile 2011

Il ruggito del Leone

Il simpatico ed arzillo vecchietto romano è durato un po' meno di un anno come presidente del Leone. Oggi è stato fatto fuori in un modo anche poco elegante. Il Leone di solito non toglie le careghe in modo così brutale. Stranamente il vecchietto dopo essere sopravvissuto a Capitalia, Parmalat, Cirio ed altri scandaletti ha sottovalutato i manager del Nord-Est.
Chapeau.

Oggi credo che in via Machiavelli ci sia più di qualcuno che ha stappato lo schiumante. Ma anche qualcuno che ha puntato sul cavallo sbagliato e ora teme la vendetta che sicuramente arriverà. Che bello il fantastico mondo della finanza!

domenica 3 aprile 2011

Swiss pics

Anche questo weekend avevo visite, questa volta l'Ingegnere Aeronautico amico dai tempi del master - ormai 10 anni fa...

Dato che sono sempre un po' fuori tempo, oggi metto un po' di foto del weekend prima, quando c'era qui la Velina Mora.

Le belle rotaie della stazione di Giesshubel (foto Velina).


La Velina che fa la Svizzera. Sullo sfondo una tipa che stava emettendo suoni erotici. Molto sexy.


Dei funghi alla stazione di Adliswil.


Qua pensavo "minchia, due ore per arrivare a Uetlisberg! Che faccio, mi suicido?"




Un albero solitario.


Vista dal monte Uetliberg sopra Zurigo. Alla fine abbiamo fatto la passeggiata di 2 ore per arrivarci.





Ma non vi preoccupate, non abbiamo fatto solo i turisti sportivi! Abbiamo pensato anche all'enogastronomia...

...pasta del cazzo...


 ...vino della mitica Cuvée Mytique...



E poi ho spiegato alla Velina che uno dei piatti tipici è il Bratwurst... ma come vedete non è molto convinta....