mercoledì 31 agosto 2011

Tasse


Grafico preso da un interessante post del sempre valido Sudden Debt.
Articolo ispiratore qui.

In pratica si dice che le imprese americane pagano poche tasse - a volte meno di quanto paghino il loro amministratore delegato. Il lavoro invece è tassato sempre più. Ragione sottostante è semplice: il Capitale è mobile, il Lavoro no. Inoltre il Capitale è concentrato, il Lavoro no (i sindacati non hanno lo stesso potere contrattuale ne di rappresentanza di un paio di lobbysti).

È il capitalismo, baby...

mercoledì 17 agosto 2011

"Clear as mud"

Ultimamente ho sentito un paio di volte questa colorita espressione durante delle discussioni di lavoro quando qualcuno spiega qualche processo particolarmente astruso. Lavorando nel fantastico mondo della finanza è normale avere soluzioni complicate e/o complesse per problemi risolvibili con una matita, un foglio di carta - anche riciclato - e un pizzico di buon senso. Se ci lavorassero meno economisti ci sarebbero meno minchiate.

Comunaue pensavo che tradurrei con "limpido come la diarrea".

Che l'italiano è piú volgare del british.

Dopo questo intermezzo linguistico, me ne torno a complicare le cose.

domenica 14 agosto 2011

Oh Grolsch!

L'altro giorno passeggio tranquillamente e d'un tratto mi blocco quando vedo lei. Quanti ricordi!

Ero tra gli scaffali della Coop e c'era lei: Grolsch. Che non è un espressione di disappunto come "sgrunt", ma la mia favorita birra olandica.






È pieno di gente stramba in giro

Sabato sono andato un attimino alla Street Parade.

Giusto per vedere che aria tira. Tanta gente stramba - come un carnevale.

Non fosse per la musica non sarebbe male. Peccato sia allergico a questo tipo di rumore... ho resistito per due carri poi me ne sono andato in montagna - boh, più collina che montagna... Uetliberg sopra la città.












mercoledì 10 agosto 2011

Rating


Non ho contato bene quante stronzate ci sono in ogni frase, ma il finale è totalmente idiota.


" (...) acquisita copiosa documentazione: per ultimo, appunto, le carte relative al procedimento di «registrazione» delle Agenzie presso la Consob per verificare la sussistenza «dei requisiti e delle condizioni» per l'esercizio di attività di rating nei confronti di «entità italiane»."

Come ho scritto nel precedente post sono le società e gli Stati che chiedono alle agenzie di rating di fare la valutazione. Voglio proprio vedere se riescono a dimostrare l'insussistenza o se riescono a vietare alle agenzie di dare il rating alle "entità italiane". Che pezzenti.

lunedì 8 agosto 2011

Reality


"Reality is that which, when you stop believing in it, doesn't go
away."
(Philip K. Dick)


Tre letture sul downgrade degli U.S. & A.:

USA

sabato 6 agosto 2011

Tanto tuonò...

Come lungamente anticipato dai rumors finanziari alla fine Standard & Poor's ha downgradato gli Stati Uniti.

Così potranno dire che è la colpa del primo downgrade della storia è colpa del primo presidente abbronzato della storia.



E pure la Cina si è incazzata come un'ape, dato che ha qualche trilione di dollari di titoli di Stato americani.

Sembra un altro scalino importante nel passaggio tra una potenza mondiale all'altra.

Lunedì sarà interessante vedere la reazione delle borse. Che poi è paradossale l'interazione tra finanza e mondo reale, dato che è stato il settore finanziario a causare la crisi, poi le banche sono state salvate dagli Stati (mondo reale) e adesso quel golem chiamato finanza si ribella al suo creatore e diventa il vero Potere. Solo che non si sa veramente la direzione dove ci porta.

Qualche giorno fa spiegavo ad una persona di formazione umanistica la relazione tra finanza e fisica. E dicevo che una delle formule più importanti in finanza è presa dalla fisica, il moto Browniano, usato per spiegare i movimenti più o meno aleatori di una particella di polvere in una soluzione acquosa. In finanza è usato per spiegare il movimento nel tempo delle azioni.

"Grazie per avermelo spiegato: non metterò mai i miei soldi in qualcosa che si muove con la stessa razionalità della polvere".


giovedì 4 agosto 2011

Minchiate finanziarie

Leggi l'articolo (le parti in grassetto evidenziate da me medesimo).


Letto?


Per me sono una marea di minchiate e il motivo è alla base di molte incomprensioni in finanza: quando le cose vanno bene sono tutti liberisti, quando si nuota nella merda invocano tutti lo Stato, le regole, se va male è colpa degli speculatori, ecc...


Le agenzie di rating sono società per azioni quotate. Come guadagnano? Valutando le società, gli Stati, i singoli titoli. E non è lo fanno per divertimento, ma perché le società emittenti e gli Stati richiedono questo rating e pagano per averlo. Quindi quando vogliono essere valutate le società forniscono i bilanci e altri dati non pubblici e poi le agenzie fanno la loro valutazione. E se il risultato non piace si può anche chiedere di non renderlo pubblico. Ma è proprio la pubblicità che serve. Cioè, il rating serve solo se è noto agli investitori. 


La funzione originaria delle agenzie era di migliorare l'informazione disponibile sul mercato, perché così gli investitori invece di doversi andare a studiare i bilanci potevano guardare il rating e sapere (circa) il rischio di un investimento, perché il rating dice solo qual'è la probabilità (in base alla valutazione dell'agenzia) che la società fallisca nel prossimo futuro. Punto. Per questo il rating era utile essenzialmente per le obbligazione e molto meno per le azioni - chi compra le obbligazione vuole ricevere il coupon ogni anno e alla scadenza ricevere quello che ha investito; chi compra azioni vuole partecipare agli utili futuri   e quindi accetta un rischio ben superiore.


Questa funzione "informativa" non era regolata dagli Stati, ma era una funzione accettata dai partecipanti al mercato. Poi è successo che il rating iniziasse ad essere usato come uno strumento dalle autorità di controllo (Banche Centrali e i controllori delle assicurazioni), perché il rating dei titoli veniva usato per determinare quanto capitale le società finanziarie (banche e assicurazioni) dovessero detenere a fronte del rischio di credito dei titoli. In definitiva le autorità di controllo usavano uno strumento usato da tutti come "termometro". 


Se siamo liberisti dobbiamo credere che il mercato regola tutto, quindi le agenzie di rating si comportano "bene", perché devono difendere la loro immagine di valutatore indipendente altrimenti nessuno utilizzerà più il loro rating. Ma oggi le società sono obbligate dalle stesse autorità di controllo ad avere un rating, altrimenti nessuno compra le loro obbligazione, perché se una banca possiede un titolo senza rating deve mettere da parte molto più capitale, perché il titolo è considerato più rischioso se non ha un rating. Quindi ci ritroviamo in un circolo vizioso, dove le autorità (organi statali o sovranazionali) si affidano ad uno strumento privato che svolge la funzione di controllore. Come sempre, quando va bene son tutti contenti, quando ci sono casini si mettono tutti a starnazzare come galline dal culo infiammato.


Dall'indagine potrebbe venire fuori solo qualche fuga di notizie o insider trading, ma di norma queste indagini finiscono nel nulla. Anche perché i traders sono le persone più pettegole di questo mondo e girano sempre voci. Per esempio è da più di un mese che si diceva che le agenzie stanno per downgradare gli USA e il "rumor" è uscito sui giornali sono da poco. Inoltre le azioni delle agenzie sono lente e gli investitori più svegli possono anticipare le mosse delle agenzie, perché le loro valutazioni in gran parte sono basate su dati pubblici e su modelli di valutazione trasparenti - per esempio S&P fornisce il file excel del loro modello di calcolo del capitale con le istruzioni su come usarlo. Ovviamente sono convinto che Elio Lannuti non lo ha mai visto...


In definitiva non voglio dire che tutto funziona a meraviglia, solo che questo sistema va avanti da anni e pensare di cambiarlo adesso vuol dire cambiare le regole bancarie (note come Basilea) e quelle assicurative (Solvency) e il modo di operare dei mercati.


Inoltre, il casino di questo periodo hanno radici lontane e molte "innovazioni" lo esasperano - c'è il high-frequency trading (milioni di acquisti/vendite fatte in automatico), ci sono mercati non regolati ("dark pool")  e c'è anche il fatto che gli interventi degli Stati e banche centrali distorcono il mercato - ci sono banche che hanno ricevuto miliardi di aiuti e altre no. Insomma, il periodo è turbolento. Ciò ha reso il sistema così complicato che in effetti ormai nessuno capisce che cazzo stia succedendo. 


Quello che è chiaro in questo momento è che i mercati hanno deciso che l'Euro è fallito. E ci vogliono guadagnare. Anche se non sanno cosa succederà dopo. Ma bisogna considerare che i traders sono in media ragazzotti sotto i 35-40 anni a cui quello che interessa è il bonus annuale; collezionandone un po' i migliori vanno in pensione o cambiano attività. La visione è egoistica e a breve termine. Anche perché nonostante il quasi fallimento di molte banche sopravvissute solo grazie agli aiuti di Stato, in seguito la musica non è cambiata, le regole sono le stesse e i bonus praticamente immutati. Quindi non c'è stimolo alcuno a guardare oltre i monitor sulla scrivania e l'utile a brevissimo termine. Altro problema attuale è che nel sistema finanziario c'è l'incognita della reazione della politica, così come è successo nel 2008-09 con l'inondazione di liquidità nel sistema e aiuti miliardari alle imprese per cui ora gli Stati devono aumentare le tasse per quadrare i bilanci. E la reazione politica è spesso imprevedibile. Ma ora siamo in agosto e i politici sono al mare. Secondo me questo agosto sarà finanziariamente caldo. 




Schumpeter, liberista convinto, ha detto una volta:


"The opening up of new markets, foreign or domestic, and the organizational development from the craft shop and factory to such concerns as U. S. Steel illustrate the same process of industrial mutation-if I may use that biological term-that incessantly revolutionizes the economic structure from within, incessantly destroying the old one, incessantly creating a new one. This process of Creative Destruction is the essential fact about capitalism."


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PUNTO 2 - Borsa, da pm Trani sequestri documenti a Moody's, S&P
Reuters - 04/08/2011 17:03:45


MILANO, 4 agosto (Reuters) - La procura di Trani ha fatto eseguire sequestri di documenti nelle sedi di Moody's e di Standard and Poor's a Milano e un ordine di esibizione alla Consob a Roma, nell'ambito delle inchieste che sta conducendo su anomale oscillazioni di borsa che si sarebbero verificate nel 2010 e nel 2011.


I provvedimenti, eseguiti ieri, sono stati disposti "per verificare se queste agenzie di rating svolgano il loro lavoro nel rispetto delle normative e abbiano tutti i requisiti per effettuare rating" in Italia, ha spiegato a Reuters il procuratore capo di Trani Carlo Maria Capistro assieme al pm titolare delle inchieste Michele Ruggiero.


I magistrati pugliesi - che attualmente hanno due procedimenti aperti: uno su Moody's e un altro su Standard & Poor's e sui suoi analisti - hanno precisato di aver chiesto alla Consob documenti relativi alla procedura di registrazione delle due agenzie di rating.


S&P ha fatto sapere in una nota di ritenere che "l'indagine non abbia alcun fondamento".


"Difenderemo strenuamente il nostro operato, la nostra reputazione e quella dei nostri analisti. Nel frattempo continueremo come sempre il nostro lavoro quotidiano consistente nel fornire valutazioni indipendenti sul merito di credito degli emittenti, tra cui gli Stati sovrani, che noi valutiamo seguendo la nostra metodologia pubblica e trasparente", ha aggiunto l'agenzia.


Un portavoce di Moody's ha riferito che la società "prende molto seriamente e in modo responsabile il proprio compito di diffusione di informazioni market sensitive e sta collaborando con le autorità".


Le inchieste hanno preso il via in seguito agli esposti delle associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori, soddisfatte per i provvedimenti dei magistrati pugliesi.


"Le agenzie di rating devono modificare i loro comportamenti perché non é più sostenibile che la sovranità degli Stati e la ricchezza delle nazioni sia messa a repentaglio da giudizi prezzolati", ha detto oggi Elio Lannutti, alla guida di Adusbef.


"Siamo grati alla procura di Trani, che a differenza di altre procure a cui abbiamo mandato gli stessi esposti - tra cui anche Roma e Milano - ha aperto un'inchiesta e sta andando avanti", ha aggiunto.


A maggio del 2010 le due associazioni avevano presentato un primo esposto contro l'agenzia di rating Moody's per gli effetti sul mercato che sarebbero stati, secondo l'esposto, conseguenza della diffusione di un report sulla situazione italiana.


Un nuovo esposto è stato presentato a maggio del 2011 contro Standard & Poor's dopo l'annuncio di un outlook negativo assegnato all'Italia.


Infine - dopo le due giornate dell'8 e 11 luglio scorsi in cui i titoli italiani, bond e azioni sono stati oggetto di imponenti vendite - è stata presentata un'integrazione dei precedenti esposti chiedendo alla procura di Trani di accertare se siano stati commessi reati nel corso delle due sedute borsistiche.


Il pm Ruggiero sta cercando di capire se dietro le manovre speculative su Piazza Affari esista "un disegno preciso di hedge fund e di altri soggetti non identificati che possa collegarsi in qualche modo ai giudizi negativi espressi sui conti pubblici italiani dalle agenzie di rating", come scrive Adusbef in una nota


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Questa ultima nota di Adusbef è esilarante. Il disegno preciso c'è, si chiama Profit seeking. E la speculazione non aspetta le agenzie di rating, ma l'investitore accorto nota che i paesi europei sono nella cacca a livello di bilancio e che il fondo europeo di salvataggio non ha i soldi per salvare tutti. Già la Spagna è troppo grande, figuriamoci l'Italia che ha  1,800 miliardi di euro di debiti. La scommessa è che andrà peggio e se tutti hanno la stessa visione poi la previsione si auto-realizza. Si è già visto negli anni 90 quando Soros è stato accusato di aver fatto uscire al sterlina e poi la lira dal Sistema Monetario Europeo (precursore dell'unione monetaria). Lui aveva annusato che il sistema non era sostenibile e ci ha scommesso. Oggi l'Euro non è sostenibile per il semplice motivo che l'Europa ha il controllo sull'economia monetaria ma non su quella fiscale, errore di nascita dell'Euro. 


Ne vedremo delle belle.