mercoledì 26 febbraio 2014

Sto diventando grillino

Ebbene sì, faccio outing, lo confesso, voglio diventare grillino. Ero un po' prevenuto, non avevo capito, ma ora riconosco il genio, anzi Il Genio di Grillo.

Il Genio, cos'è il Genio?

"è fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione"


 

Senza di lui non ci sarebbe la pagina feisbucca "Siamo la Gente, il potere ci temono", non vedremmo quel altro genio del Renzie sfruttare la loro ingenutià, non vedremo questo proliferare di bufale che galoppano sulla réééééééétéééé liberate dai grullini. Cosa faremo senza di loro? Finalmente prende vita in tutta la sua ironia lo slogan sessantottino "una risata vi seppellirà".

 

lunedì 24 febbraio 2014

Buon compleanno Banca Etica!

Banca Etica festeggia quest'anno i 15 anni di attività.



Tra le varie iniziative segnalo ai triestini la seguente:


Festeggiamo anche a Trieste il 15° compleanno di Banca Etica con la lettura scenica
"Banca Etica nel Paese delle Meraviglie"
il prossimo 7 marzo - ore 18.00
Teatro Stabile Sloveno - Sala del Ridotto
Via Petronio, 4 Trieste
Banca Etica, il primo istituto di credito interamente dedicato alla finanza etica, celebra 15 anni dalla sua nascita: i festeggiamenti partiranno da Trieste il prossimo 7 marzo, in contemporanea con Milano, Mantova e Firenze. Un anniversario che suggella il passaggio dalla fase pionieristica della finanza etica al suo consolidamento in un modello ormai strutturato e pronto ad aprirsi a nuovi settori dell'economia responsabile e sostenibile.
A Trieste l’appuntamento è al Teatro Stabile Sloveno, Sala del Ridotto, ore18-19.30, (via Petronio 4) per una lettura scenica fatta di testimonianze dirette, video e performance teatrali, anteprima di una sessantina di iniziative che si susseguirannno in tutta Italia fino al 23 marzo.
Nata l'8 marzo 1999, a Padova, su impulso di migliaia di singoli cittadini e di tante organizzazioni del Terzo Settore, Banca Etica conta oggi 17 filiali e 25 banchieri ambulanti in tutta Italia. Ha un capitale sociale di oltre 46 mln€, una raccolta di risparmio di 883 mln€ e può vantare, in 15 anni di attività, oltre 7000 finanziamenti a imprese sociali. Nel Friuli Venezia Giulia il primo promotore finanziario di Banca Etica ha iniziato ad operare nel 2003, nella storica sede di via Donizetti. Dal 2008 se ne è affiancato un altro, per le province di Udine e Pordenone. Sulla base di queste esperienze, il 15 gennaio 2012 è stata aperta in regione una vera e propria filiale di Banca etica, che ha sede in via Coroneo, a Trieste.
Protagoniste della serata triestina saranno dieci associazioni locali che hanno avuto un rapporto costante con Banca Etica, come socie e clienti . Si tratta di: Cooperativa Il posto delle fragole, ACTIS, ACLI, Consorzio Ausonia, Bottega del mondo Benkadì (Staranzano, GO), Centro antiviolenza GOAP, associazione Kallipolis, Oltre quella sedia, Curiosi di natura e Associazione donne camerunensi.
Sarà una carellata di storie ed esperienze, proposte con letture sceniche, brevi racconti, performance teatrali, video e musica, che permetteranno ad ogni associazione coinvolta di testimoniare dal vivo, usando le più diverse forme di comunicazione, dove sono finiti i nostri soldi. La serata sarà allietata anche da due amici musicisti milanesi, che lavorano per Etica sgr (violino e flauto) mentre il gran finale sarà riservato al coro (in costume) dell'Associazione Donne Camerunensi. Aria di festa, dunque, ma con lo sguardo all'Italia che cambia e che scopre, in un contesto economico sempre più difficile, i valori della finanza etica e dell'uso responsabile del denaro.

domenica 23 febbraio 2014

Lost & Found. Give & Have

Oggi ho ridato ad Erika il suo piatto blu che ha lasciato da me ad inizio dicembre durante la festa di insediamento dell'Avvocato Svizzero a casa mia. 
Nella stessa occasione per mantenere l'equilibrio dell'Universo, Michela mi ha restituito il libro "Ho sognato una banca".


Colgo quindi l'occasione per chiedere al mio fedele pubblico di reclamare i seguenti oggetti rimasti qui:

Borsa di plastica con animali simpatici:
 

Borsa di tela con macchie di Rorschach:
 

Piatto con cerchi blu:
 

Guanti da donna non freddolosa:


Chi si palesa per la restituzione riceverà un drink in omaggio. 

Inoltre a qualcuno ho prestato dei libri. 
Non mi ricordo a chi. 
E neanche che libri. 
Uno dovrebbe essere sulle guerre jugoslave. 
Ma lo dico qui, così, senza impegno.

Ma per continuare con l'equilibrio universale è bene menzionare il dare e l'avere. Non sono mica ragioniere per niente.

giovedì 13 febbraio 2014

Contro il logorio della vita moderna c'è Dilbert

Ogni tanto anch'io mi stresso al lavoro. In quei momenti vado su dilbert.com, mi guardo le vignette e stampo quelle più in tema con la giornata e le metto sulla scrivania del capo.

Oggi ho scelto le seguenti.









mercoledì 12 febbraio 2014

Lista dei bar zurighesi

  *** Lista in aggiornamento***


Aggiornamento Febbraio 2014


Kaiser Franz
Miglior scelta di birra della città. Il barista Rudi trasmette la sua infinita passione per la birra e non ti fa uscire senza aver provato una quantità adeguata di bevande al luppolo. Inoltre ha una più che discreta selezione di gin et altri superalcolici.

Vineria Centrale
Per gustare un aperitivo italiano il giovedì. Buoni vini, un paio di cocktail, bellissimo bancone, ottimo cibo. Clientela varia ma spesso tanti italiani.

Bonesklinic
È il mitico bar sotto casa. Non esiste posto migliore: juke box con buona musica, avventori tra il metal e il punk, baristi simpatici, idromele a fiumi, sui muri appese spade, corna e reggiseni. Semplicemente fantastico

63
Sta proprio vis-a-vis a Kaiser Franz. Infatti non ci vado da quando ha aperto il bar Rudi. Ma ha un'ampia selezione di rum.

Central
Bar rinnovato. Un paio di robe da mangiare (non provate ancora), una bellissima lista, con pochi cocktail ma fatti bene. Il caffè lo fanno con la moka. Bello da vedere. Purtroppo è sempre infestato di hipsters, ma si sopravvive.

Olé olé
Uno dei locali storici. Prima era gestito da dei vecchietti, ora lo hanno preso 3 ragazzuole e sembra funzionare bene.

Bar mattutini

Bubbles
Buon bar per colazione/brunch. Rilassato, bariste simpatiche.

Sphères
Bello: ci sono libri e il caffè è buono (cosa alquanto rara).

Zum Guten Gluck
Altro bar che offre buon caffè e anche cibo. Altro punto a favore: è a Wiedikon.

Bettola di Shmiede-Wiedikon
Postaccio in stile Saint-Jacques (ovvero San Giacomo, quartiere operaio di Trst ove ci sono ancora tante bettole), solo vecchi, alcuni sembrano ex-tossici, altri non tanto ex. D'estate c'è un tipo coi capelli lunghi e grigi che griglia i bratwurts. Altro punto a favore: i hipsters non l'hanno ancora scoperto.

********************

Plüsch
Bar simile al vicino Si o No, ma mi trovo più a casa al Si o No.

Pousche
Bar bulgaro! Cioè gestito da bulgari che fanno il miglior strudel di Zurigo, anche unico che ho provato, ma oggettivamente molto buono.

Si o No
Bar del mio bel quartiere Wiedikon, come il Fora per Fora ha due entrate e due uscite, bar alla buona quasi scrauso.

Terrasse
Bar fighetto con ristorante. Molto posh. Ben frequentato, merita un giretto panoramico all'ora dell'aperitivo. Non ci vado da anni.

Henrici
Café in zona Niederdorf, posto accogliente, buon caffè, si può mangiare qualcosa, di norma buona musica a volume parlante - cioè che si può parlare. Poca scelta di vini, ma hanno un Ripasso Valpolicella proprio buono (e te credo visto che lo fanno pagare 9 franchi).

Zähringer
Uno dei miei posti preferiti tempo fa. Sempre in Niederdorf, arredamento tipo bettola, cibo "bio" casalingo, cameriere di 70 anni con barba bianca e coda di cavallo in tinta.

Andorra
Zona centrale, Niederdorfstrasse, bel bancone, un ventilatore strano sul soffitto, cameriere simpatiche, ben frequentato.
Ampia scelta di birre: 1664, Hoegaarden, Kilkenny alla spina e varie in bottiglia (ceche, belghe e locali). Non ci vado da anni.

Dynamo
Promettente centro giovanile/culturale.
Il bar è carino, ma purtroppo soffre della sindrome da design moderno di cui soffrono molti bar: sembra che usino tutti lo stesso architetto senza fantasia, luci soffuse, mobili minimalisti... la noia. Un po' come il bar Primo a Trieste che era un bar con personalità e adesso sembra la copia di un qualsiasi inutile bar milanese.

Kafi für Dich
Zona Langstrasse (il quartiere più vivace dove c'è anche il quartiere a luci rosse)
Bel cafè da brunch domenicale

Lokal
Posto alternativo sul fiume Sihl, due piani/due bar, un grande scheletro appeso al soffitto, dei Che Guevara sui muri, concerti ogni sabato, gente assai alternativa. Continuo ad andarci.

Odeon
In centro a Bellevue (piazza dove il fiume Limmat si congiunge col lago)
Stile baretto francese, bello per un caffè o per mangiare qualcosa.

Bar Sol
Vicino alla mia futura casa, fuori dalla fermata del treno Giesshubel.
Bar in stile spagnolo con tapas. Chiuso, ovvero cambiato stile e non ci vado più.

Total
Il mio bar preferito finora. Nel quartiere a luci rosse, scrauso quanto basta, piccolino e con bella gente, ideale per un aperitivo a base di pastis (5 tipi diversi), fanno pure lo Spriz Aperol!
Come viene giustamente notato nei commenti, dimenticavo che servono il Braulio e anche il Braulio Riserva!

Widder Bar
Il bar dell'omonimo hotel. Molto chic, una statua di un ariete all'entrata (Widder vuol dire ariete), bel design moderno, dietro al banco tantissime bottiglie. Prezzi impegnativi... 20 chf per un cocktail. Ma merita una visita.
Per gli amanti di whiskey la lista è ampia con l'incipit:
"you can never plan the future by the past, but you can always enjoy the moment"
Si può gustare un buon Ardbeg invecchiato 40 anni: 1500 chf per un bicchierino di 4 cl. Prosit!

Zuri Bar
Probabilmente il bar più scrauso della zona fighetta Niederdorfstrasse.
Bancone circolare, non hanno birra alla spina, solo bottiglie. Gente stramba dentro (tatuati con piercing, giubbotti di pelle...). Vicino c'è un altro bar simile, più grande con il calcetto.

La Giornata del Dimenticatoio

Oggi, oltre ad essere il Darwin Day, è anche la giornata mondiale del Dimenticatoio. Ve ne siete dimenticati? Avete fatto bene, perché oggi bisogna dimenticare.

Il concetto di "Dimenticatoio" mi ha sempre affascinato, fin da bambino quando me lo immaginavo come un enorme contenitore in bronzo dai bordi dorati. Lì dove vanno a finire le cose che non si usano, tipo le parole desuete come facondia, solipsista o postribolo, oppure le cose scomode come il progetto lavorativo che vuoi sapientemente sabotare, dimenticandolo e facendolo dimenticare (funziona in modo egregio). Lì vanno a finire anche ricordi scomodi che è più piacevole evitare.

Mi fa piacere che proprio oggi si festeggi il Saggio Dimenticatoio, visto che nei giorni scorsi mi è capitato di discutere spesso, più spesso di quanto volessi, del Ricordo. Tutto è partito con alcuni post su facebook sul Cristicchi celebre musicista/attore e il suo recente spettacolo teatrale.




In seguito alcuni concittadini di origine italiana (un po' ingenuamente) mi hanno chiesto chiarimenti sugli esuli istriani, dato che erano sinceramente interessati a capire meglio questi fatti storici. Così, probabilmente sorprendendoli per la mia insolita foga, mi è capitato di ricordare fatti e/o persone dimenticate, diffondendo alcuni articoli sulle foibe o su pericolosi accostamenti e ho anche segnalato qualche pagina FB con foto che ricordano alcuni fatti dimenticati:


Poi ho spiegato dov'è Basovizza e chi sono gli Eroi di Basovizza e quanta tristezza provocano a persone democratiche ed educate questi maleducati visitatori sul nostro Carso:


Ho aggiunto ancora qualche campo di concentramento un po' sconosciuto e dimenticato ed altri ameni crimini obnubilati. Poi pubblico un post molto equilibrato e pacato scritto da una triestina a Roma che si conclude così:

"La legge istitutiva del Giorno del Ricordo prevede che il 10 febbraio vadano approfondite, oltre alla questione dell’Esodo e delle Foibe, “le più complesse vicende del confine orientale”. Il mio augurio, caro amico romano, è che lo si inizi a fare per davvero. E che, magari, lo si faccia basandosi su solide fonti storiche, piuttosto che sull’emozione che può suscitare uno sceneggiato TV o una canzonetta più o meno orecchiabile."

Su questo mi risponde un romano interessato ad approfondire la storia a cui consiglio 3 libri:
- Foibe di Joze Pirjevec edito da Einaudi
- L'Italia e il confine orientale di Marina Cattaruzza edito da Il Mulino
- Il confine degli altri di Marta Verginella edito da Donzelli Editore

Poi si palesa anche un figlio di esuli che ci ricorda delle persecuzioni subite dai genitori e parenti in quanto italiani in istria, ma parla di "titini di merda", dimenticando che i partigiani dell'esercito jugoslavo (titini ha sempre un connotato negativo) hanno anche combattuto contro i nazi-fascisti che avevano occupato territori abitati da popolazioni miste. E i nazi-fascisti all'epoca si erano dimenticati di usare la dovuta civiltà. Per 20 anni. Ma dimentichiamolo approfittando della Giornata del Dimenticatoio che è stata istituita apposta. Perché uno dei migliori commenti al post della triestina è questo:

"perché non parliamo anche della brutalità dei pirati Istri che attaccavano le navi commerciali romane per depredarle o della ferocia dei Turchi che cercarono di cacciare (e quasi sempre ci riuscirono) i Veneziani dall’Istria e dalla Dalmazia? Fino a quando dobbiamo risalire nella memoria storica?"

Io direi che nel giorno del Ricordo sarebbe bene ricordare tutta la storia e non solo quella che piace a noi, ma l'essere umano difficilmente è obiettivo quando la storia lo tocca di persona. Quindi approfittiamo della Giornata del Dimenticatoio che è stata istituita apposta. Quindi care genti, se proprio non riuscite a ricordare bene, dimenticate.

 E chiudiamo con dei versi di France Prešeren:

Živé naj vsi naródi, Vivano tutti i popoli
ki hrepené dočakat dan, che anelano al giorno
da, koder sonce hodi, in cui la discordia verrà sradicata dal mondo
prepir iz svéta bo pregnan, ed in cui ogni nostro connazionale
da rojak sarà libero,
prost bo vsak, ed in cui il vicino
ne vrag, le sosed bo mejak! non un diavolo, ma sarà un amico!


Ora mi guarderei con piacere uno di quei film partigiani trasmessi da Tele Capodistria dove i tedeschi erano cattivi e i partigiani buonissimi e intelligentissimi.



Ma anche un corto di Smeriglia va bene.



Dimenticate gente, dimenticate.


martedì 4 febbraio 2014

Studio

Quando non sono impegnato a fare cose e vedere gente, studio. Ad esempio ho studiato i cocktail. Ma mica da ubriacone, l'ho fatto scientificamente seguendo un corso.

Ma non solo cocktail: abbiamo cucinato

 Assaggiato

Decorato - questo è il mio delfino

 e questo il mio fiore di zucchina e carota

Il mazzo

I cinesini


Un Marsala.

E un Vermut. Lo avete mai bevuto il Vermut? Io no, solo il Martini e per colpa di questo handicap non ho mai approfondito la conoscenza coi Vermut. Questo invece è eccezionale. Da provare.




Ed ecco alcune creazioni.










Alla fine c'era pure l'esame: sono stato il secondo migliore nella prova scritta e secondo migliore nella prova pratica con il Porto Flip. E me ne vanto.



Finito questo corso ho iniziato un altro che verte sull'insegnamento delle modalità di assaggio e degustazione del vino.

Prima lezione sabato. Si parte alle 9. Alle 10 degustiamo il primo prosecchino, giusto per sciacquarmi la bocca ancora impastata.  Con i vini il Maestro Sommelier parte con le supercazzole: "eh, questo vino è giovane, si sente aromi di more... hmmm... fragole... sentiamo un gusto floreale... tabacco... cuoio....".
Cuoio?? Mi annuso le scarpe per confronto e cuoio non lo sento mica. E neanche tabacco. O altre minchiate. Mah, a me sembrava vino... mi è venuta in mente una visita ad una fiera vinicola a Parigi dove andai con due colleghi. Uno esperto di vini ed uno, come me, bevitore di vini. Assaggiamo un vino decisamente buono, imbottigliato tipo 6-7 anni prima. Poi assaggiamo la versione di 2 anni prima. Il collega esperto fa "eh, quello di prima era decisamente migliore!". Al che il produttore, serio, risponde: "Sì, ma immaginalo fra 5 anni!". Io e l'altro bevitore ci guardammo scettici mentre i due esperti continuarono a cianciare. Noi ci versammo ancora un assaggio e continuammo a degustare.
 
Mi sa che al massimo le mie degustazioni saranno così:





domenica 2 febbraio 2014

Faccio cose, vedo gente.

Molti miei lettori (due) si chiedono e mi chiedono cosa sto facendo qui in Elvezia.

Lo spiego con una infografica - termine moderno che io interpreto come "foto e didascalia". La didascalia la metto sopra la foto. Le foto sono tratte da Eventi organizzati dalla associazione La Fabbrica di Zurigo.

Come i miei lettori appartenenti al gruppo dei "Zamejci" sanno, uno non può stare senza un'associazione:




E vai con l'infografica!

Si fa politica. Si vuole eguaglianza. Si annaffia con vino.



Si fa festa. Qui era la festa della Fabbrica. Bern balla dentro. Un po' anche fuori.
 


Ma in concreto, la Fabbrica, cosa vuole fare? 
 


La Fabbrica fa pranzi - nella foto broccoli.
 

Quando la Fabbrica si riunisce, mangia.
 

Cesso.



We are hot.

We cry.


Mulini a vento.


Festa della Fabbrica.



El Logo.


Il Portavoce dell'Apparato.


Il socio n.1.


Ho visto Nina volare. Con un'amatriciana in mano.


Ho visto Mattia volare. Con due amatriciane in mano.


Ma l'unica che vola è The President.


Pranzi domenicali: torte.


Pranzi domenicali: il pentolone.


I sughi.


La sala.


La cucina.


I commensali.


Mon cul.


La pasta e fagioli delle riunioni politiche.


My friend The Pork.



Il menu.
 


Pasta coi broccoli.



Riunione. Interpretate voi.



La cuoca.


Ogni due anni facciamo la grande Festa.



E questa è la tessera. Fatela. 20 franchi e grandi vantaggi.




La serietà.


La felicità.


Prima delle riunioni settimanali si aperitiva alla Vineria.



...e alle riunioni dietro al banco c'è José