sabato 19 aprile 2014

Santo Edonismo del Venerdì

Per festeggiare degnamente il periodo pasquale, cosa fare di meglio se non bere & mangiare?


Si parte con un prosecchino Conegliano Valdobbiate. Dato che è stagione di asparagi e ho scoperto che gli asparagi accompagnano bene le bollicine ho fatto dei tramezzini aperti con crema di asparagi.


Avevo un barattolino di paté di fegato d'oca che si accompagna benissimo con l'Essenzia, un vino delle Dolomit. Le uve si raccolgono a fine novembre/inizio dicembre quando i grappoli sono già attaccati dalla muffa nobile e la temperatura è già sotto zero. A parte che con il paté d'oca va anche bene con gorgonzola piccante o formaggi simili, dolci secchi e crostate. Ma è anche un ottimo vino da meditazione e da incontro. 
Alcool 9,5%.


Per proseguire coi bianco si è optato per un Roero Arneis. Vino dal colore giallo paglierino, presenta intense note fruttate e floreali, in particolare frutti esotici e mela, che in bocca si accompagnano ad una buona corposità, persistenza ed equilibrio.
Si abbina ad antipasti, io ho scelto la freschezza di crostini con avocado e mozzarella di bufala, con un filino d'olio, poco peperoncino e fleur de sel.
Alcool 13,5%


Il Verdicchio 2008 Le Giuncare aveva un bel colore giallo paglierino intenso.
Profumo: Fine, nitido, con sfumature di frutta tropicale di eccellente densità.
Sapore: Sapido, pieno, morbido, di notevole lunghezza e complessità. 
Un tale bianco invecchiato si sposa bene con qualche pesce gustoso. La scelta è caduta su un'insalata di patate e polpo.
Alcool 13,5%



L'ultimo bianco era il più particolare, un bianco fatto come il rosso e senza aggiunta di solfiti: Solata Cardinali, prodotto principalmente da uve malvasia e sauvignon, vino secco prodotto da uve ben mature, raccolte a mano, in cassette e pigiate ad acino intero senza aggiungere solfiti, vinificato in acciaio con una breve macerazione a contatto con le bucce.
Di colore ramato, brillante, vivo, intenso, fresco, aromatico, ampio, buona acidità e mineralità, ricco variegato pieno, di buona amalgama aromatica. Meglio non servire mai troppo freddo. 
Gli abbinamenti suggeriti sono primi di verdura, paste ripiene di zucca, carciofi, tempura di verdura, carni bianche speziate, carni rosse anche crude, formaggi di pasta molle ma stagionati, pesce grasso e acciughe.
A me ispirava l'abbinamento col carciofo e una tortilla mi sembrava il finger food ideale.

Alcool 14,5%.


 Finalmente siamo passati ai rossi. 
Involtini di bresaola con rucola e scaglie di Grana Padano e cantucci al gorgonzola e mandorle con pesto rosso per accompagnare la Sélection du Sommelier, il vino dedicato al mio Maestro Sommelier che ha partecipato alla "costruzione" del vino. Vitigni Sangiovese, Montepulciano e Cabernet Sauvignon. 
Appena aperto era un po' ostico, ma dopo un po' si è aperto ed era piacevole.
Alcool 12,5%.



Si continua con un Cabernet Sauvignon Tuttonatura 2010 simbiotico
Questo vino, rappresentativo della linea eco-simbiotica di Rubbia al Colle, si presenta color rosso scarlatto, con la struttura e la persistenza proprie del vitigno da cui nasce. Le note vegetali prevalgono su quelle balsamiche, così come intensi sono i sentori e gli aromi di frutti rossi. I vigneti da cui provengono le uve non subiscono trattamenti di sintesi e anche in cantina nessun intervento, né aggiunta di solfiti.    
 Va bene con le verdure cotte e crude, salumi e selvaggina, quindi ho portato un po' di prosciutto crudo Serrano, un salame-cambembert, ma anche un po' di formaggio (scamorzini affumicate, brie e brebis - anche se ho scoperto anni fa che i formaggi andrebbero mangiati col vino bianco, a me piace mangiar
Alcool 12,5%.



L'ultimo rosso era un Amarone neo-zelandese, Vin Alto Retico del 2003. Cioè non è un vero Amarone, visto che il Veneto non è in Nuova Zelanda e considerato che i vitigni utilizzati sono Merlot, Cabernet Franc e Montepulciano, ma il metodo di produzione "copia" l'Amarone. È un vino molto concentrato e caldo, sentori di frutta secca liquirizia e spezie esotiche orientali, gusto molto persistente. 
L'ultimo abbinamento era muffin di Roquefort e uvetta. Forse non molto appropriato, ma non avevamo più molta fame.
Alcool 15,5%.





Finale con un passito Dagoberthus di Wildbacher
  Le uve vengono raccolte manualmente verso la metà di Ottobre, operando una scrupolosa cernita dei grappoli migliori che vengono deposti in piccole cassette e destinati all’appassimento naturale nel fruttaio aziendale. L’appassimento si protrae fino al mese di Febbraio, dopodiché gli acini vengono sottoposti a pressatura/torchiatura. Il succo che viene estratto, concentrato e molto zuccherino, viene posto in caratelli di rovere dove avverrà la fermentazione alcolica.
Affinamento: 18 mesi in caratelli di rovere, successivamente in bottiglia per un minimo di 6 mesi.

Colore: rosso intenso e concentrato. Profumo: ampio e avvolgente, con sentori di frutta di bosco quali ribes e mirtillo e note balsamiche di erbe officinali e timo. Gusto: dolce ma non stucchevole, con tannini in giusto equilibrio con la freschezza data dalla buona acidità. Abbinamenti: vino da bersi anche da solo, per imparare a conoscerne l’enigmatica personalità, oppure da accompagnarsi con formaggi stagionati. Intrigante l’abbinamento con il cioccolato.
 Qui abbinato col tiramisù alle fragole. 
14%.


Digestione con limoncello e grappe.


“Wine is one of the most civilized things in the world and one of the most natural things of the world that has been brought to the greatest perfection, and it offers a greater range for enjoyment and appreciation than, possibly, any other purely sensory thing.”
― Ernest Hemingway