E scusate il francesismo.
Vi racconto ora la mia esperienza con la mela.
Premessa 1: sabato scorso passeggio con mamma&zia in Bahnhofstrasse, la strada più fighetta di Zurigo. Ad un certo punto le signore dicono "E quello cos'è? Una chiesa??". Guardo e indicano un posto dove ci sono dei giovani vestiti di blu che alzano le braccia e fanno la ola ad altra gente che se ne esce col sorriso stampato sulla faccia.
Rispondo: "no, non è una chiesa, è un apple store. Non è un fruttivendolo, è appena uscito il nuovo iPhone."
Poi sul tram mostro su Blick am Abend, il giornale gratuito, la foto in copertina della tizia 14enne che per prima ha comprato il nuovo telefonino - è arrivata la sera prima, ha passato la notte davanti al negozio e la mattina era la prima. Per la cronaca mia zia è nata prima della guerra.
Premessa 2: in ufficio a pranzo, qualche giorno dopo l'annuncio che l'iPhone 4 sarà sostituito dall'iPhone 4s. Collega con cui pranzo: "ma no, uffa, io volevo l'iPhone 5!" (la Grega, la mia collega preferita, intelligente, mica un'oca qualsiasi, una che ha il cellulare dal 2006 - prima: piccioni viaggiatori).
Torniamo a noi, anzi, a me.
Ordunque, sarà già almeno un anno che usando il mio vecchio Toshiba bestemmio come un portuale - che sia chiaro che se vado all'inferno è colpa di Bill Gates. Per un po' è migliorato quando a marzo ho installato Win7 invece di (s)Vista. Ma poi sempre peggio, Chrome che va in crash, apro due programmi e nell'attesa posso farmi una spaghettata, ascoltando musica si impalla sulle note alte producendo un rumore fastidiosamente indescrivibile. Quindi, piano piano, lento lento, pigro pigro, inizio a pensare che potrei comprare un nuovo calcolatore. E tutti che parlano bene di Mac. Anzi, tutti quelli che lo hanno ne parlano come i preti di Dio. Per fortuna sono ateo. Però sono stufo di windows e sono scettico su Linux.
Così da un po' ho iniziato a pensare a cosa fare e alla fine mi sono convinto e ho deciso di passare a Mac. E quando decido parto. Oggi stacco alle 5.30, mi stampo prezzi e caratteristiche tecniche e vado al negozio.
Che negozio? La Grega di cui sopra mi dice vai al Reseller che c'è meno gente. Penso: "Meno gente? Non è che devo comprare il pane, ma una roba da 1000-1500 euri.". Boh, non protesto e ascolto. Ogni tanto mi capita.
Ore 5.50 entro nel negozio. Bello spazioso, prodotti in esposizione, un po' di gente che gironzola, qualcuno compra qualche minchiata.
Guardo il pro e l'air, li soppeso, li giro e li volto e tirando una monetina mi decido per l'air da 13 pollici. Ci sono tre versioni e prendo quella in mezzo. Vado alla cassa dove c'è una tipa e parto con il mio solito "Grüezi! Sprechen Sie Englisch oder Französisch?"
Dice che parla un po' di inglese, ma meglio tedesco, dico che non capisco 'na sega di crucco e mi fa: "Ma no parli bene!".
"So dire bene che non lo parlo". Smettiamo di flirtare, passiamo al business English e parliamo d'affari. Le dico cosa voglio indicando col dito. Lei fa "Ok, scrivimi nome e indirizzo". Mi domando perché, ma visto che è carina eseguo. Quasi quasi le scrivo anche il numero di telefono.
Preparo già la mia nuova carta di credito svizzera e mi accorgo che mi sono dimenticato di firmarla.
Intanto lei mi fa "mi spiace ma quel modello non è in magazzino".
Shit! Potevo dire "bom, dammi quell'altro che tanto ho deciso il modello tirando una monetina" ma sembrerei l'ignorante tecnologico che sono. Così dico che vado a vedere all'Apple Store ufficiale. Mi fa: "buona fortuna". Poi capisco perché...
Mi dirigo verso Bahnhofstrasse. Arrivo al negozio e vedo gente fuori in fila: aspettano l'iPhone. Bom. Entro e non capisco una cippa. Gente che si muove, non c'è la cassa, c'è una marea di gente, ci sono gli inservienti in blu che girano, qualcuno sembra organizzare gli altri, gli altri girano con scatole in mano. Blocco uno e mi dice che ha un altro cliente. Blocco un altro omino in blu e mi spiega che devo andare al tavolo dove ci sono i prodotti. Vicino ad ogni prodotto c'è un iPad. In basso a destra bisogna premere un tasto per chiamare un inserviente. Sono il 4 in fila. Attendo. Attendo quasi mezz'ora. Finalmente arriva lo stesso tipo di prima. Si scusa per l'attesa. Metto il dito sull'iPad e dico "voglio questo. E una borsa". Scendiamo. Non hanno borse, ma hanno il calcolatore. 3 minuti 1649 franchi in meno e ho finito.
Durante l'attesa ho fatto varie riflessioni socioeconomiche tra me e me. Oltre a bestemmiare perché odio aspettare. In particolare odio aspettare quando voglio dare i miei soldi e avere in cambio qualcosa. Che tu venditore dovresti interessarti e coccolarmi, non dirmi "premi il tasto e aspetta". No, no, dovrebbe essere "fraca boton, salta macaco". E per dire c'erano una cinquantina di inservienti, mica erano in due a far girar la baracca.
Comunque se vado all'inferno è anche colpa di Steve Jobs.
Nell'attesa guardavo la fila per l'iPhone che era più o meno stabile, ogni tanto entravano in 5-6 e dopo un po' uscivano col loro nuovo telefonino. Vedevo altra gente premere il bottone dell'iPad ed aspettare pazientemente. E c'erano pure parecchie clienti fighe - l'estetica è tutto per la mela! Anche i clienti devono essere fighi.
Pensavo a quante migliaia di franchi incassano ogni 10 minuti. Tanti. Che vedevo continuamente gente uscire con portatili, mega monitor, iPhone, cazzi, mazzi.
Pensavo a come è possibile convincere la gente che bisogna avere l'ultimo iPhone e mi ricordavo di un libro di marketing che parlava di come si fa per far "emergere un bisogno latente". Cioè, se hai un iPhone 4 del 2010, perché hai bisogno dell'iPhone 4s o perché vuoi aver l'iPhone 5 -cioè il desiderio di avere una cosa che non esiste e che non sai neanche cosa abbia in più dell'iPhone 4. O spendere nonsoneanche quanto per un iPad. Che l'iPad l'ho visto, ci ho giocato e non mi pare un'invenzione indispensabile. Specie se hai già un iPhone e un portatile. Non capisco. La fila per l'iPhone che sembra la fila per il pane.
Alla fine ho il mio giocattolino da fighetta. È ancora lì, l'ho preso fuori dalla scatola, ma poi ho preferito prepararmi una buona cena (tagliatelle con capessante, pomodorini e avocado, condite da un Chablais e digerito con un delizioso gelato svizzero: Movenpick con mandorle e vaniglia) prima di metterlo in moto. Che è meglio leggere prima le istruzioni - cosa che di solito non faccio e poi rompo le cose. Visto il prezzo meglio un po' di pazienza.
Concludo citando la Velina Bionda che citava non so chi "facile abituarse al lusso quando se ga el cul pien". O come la pagina FB "ghe volessi un poco de guera". Questo sistema produci/consuma/crepa non può durare a lungo. Nell'attesa ci indigniamo un po', protestiamo su FB e giochiamo col Mac. Il Zurota degli anni 90 mi prenderebbe a calci in culo. E visto che aveva 92 kg vinceva pure.
Vi racconto ora la mia esperienza con la mela.
Premessa 1: sabato scorso passeggio con mamma&zia in Bahnhofstrasse, la strada più fighetta di Zurigo. Ad un certo punto le signore dicono "E quello cos'è? Una chiesa??". Guardo e indicano un posto dove ci sono dei giovani vestiti di blu che alzano le braccia e fanno la ola ad altra gente che se ne esce col sorriso stampato sulla faccia.
Rispondo: "no, non è una chiesa, è un apple store. Non è un fruttivendolo, è appena uscito il nuovo iPhone."
Poi sul tram mostro su Blick am Abend, il giornale gratuito, la foto in copertina della tizia 14enne che per prima ha comprato il nuovo telefonino - è arrivata la sera prima, ha passato la notte davanti al negozio e la mattina era la prima. Per la cronaca mia zia è nata prima della guerra.
Premessa 2: in ufficio a pranzo, qualche giorno dopo l'annuncio che l'iPhone 4 sarà sostituito dall'iPhone 4s. Collega con cui pranzo: "ma no, uffa, io volevo l'iPhone 5!" (la Grega, la mia collega preferita, intelligente, mica un'oca qualsiasi, una che ha il cellulare dal 2006 - prima: piccioni viaggiatori).
Torniamo a noi, anzi, a me.
Ordunque, sarà già almeno un anno che usando il mio vecchio Toshiba bestemmio come un portuale - che sia chiaro che se vado all'inferno è colpa di Bill Gates. Per un po' è migliorato quando a marzo ho installato Win7 invece di (s)Vista. Ma poi sempre peggio, Chrome che va in crash, apro due programmi e nell'attesa posso farmi una spaghettata, ascoltando musica si impalla sulle note alte producendo un rumore fastidiosamente indescrivibile. Quindi, piano piano, lento lento, pigro pigro, inizio a pensare che potrei comprare un nuovo calcolatore. E tutti che parlano bene di Mac. Anzi, tutti quelli che lo hanno ne parlano come i preti di Dio. Per fortuna sono ateo. Però sono stufo di windows e sono scettico su Linux.
Così da un po' ho iniziato a pensare a cosa fare e alla fine mi sono convinto e ho deciso di passare a Mac. E quando decido parto. Oggi stacco alle 5.30, mi stampo prezzi e caratteristiche tecniche e vado al negozio.
Che negozio? La Grega di cui sopra mi dice vai al Reseller che c'è meno gente. Penso: "Meno gente? Non è che devo comprare il pane, ma una roba da 1000-1500 euri.". Boh, non protesto e ascolto. Ogni tanto mi capita.
Ore 5.50 entro nel negozio. Bello spazioso, prodotti in esposizione, un po' di gente che gironzola, qualcuno compra qualche minchiata.
Guardo il pro e l'air, li soppeso, li giro e li volto e tirando una monetina mi decido per l'air da 13 pollici. Ci sono tre versioni e prendo quella in mezzo. Vado alla cassa dove c'è una tipa e parto con il mio solito "Grüezi! Sprechen Sie Englisch oder Französisch?"
Dice che parla un po' di inglese, ma meglio tedesco, dico che non capisco 'na sega di crucco e mi fa: "Ma no parli bene!".
"So dire bene che non lo parlo". Smettiamo di flirtare, passiamo al business English e parliamo d'affari. Le dico cosa voglio indicando col dito. Lei fa "Ok, scrivimi nome e indirizzo". Mi domando perché, ma visto che è carina eseguo. Quasi quasi le scrivo anche il numero di telefono.
Preparo già la mia nuova carta di credito svizzera e mi accorgo che mi sono dimenticato di firmarla.
Intanto lei mi fa "mi spiace ma quel modello non è in magazzino".
Shit! Potevo dire "bom, dammi quell'altro che tanto ho deciso il modello tirando una monetina" ma sembrerei l'ignorante tecnologico che sono. Così dico che vado a vedere all'Apple Store ufficiale. Mi fa: "buona fortuna". Poi capisco perché...
Mi dirigo verso Bahnhofstrasse. Arrivo al negozio e vedo gente fuori in fila: aspettano l'iPhone. Bom. Entro e non capisco una cippa. Gente che si muove, non c'è la cassa, c'è una marea di gente, ci sono gli inservienti in blu che girano, qualcuno sembra organizzare gli altri, gli altri girano con scatole in mano. Blocco uno e mi dice che ha un altro cliente. Blocco un altro omino in blu e mi spiega che devo andare al tavolo dove ci sono i prodotti. Vicino ad ogni prodotto c'è un iPad. In basso a destra bisogna premere un tasto per chiamare un inserviente. Sono il 4 in fila. Attendo. Attendo quasi mezz'ora. Finalmente arriva lo stesso tipo di prima. Si scusa per l'attesa. Metto il dito sull'iPad e dico "voglio questo. E una borsa". Scendiamo. Non hanno borse, ma hanno il calcolatore. 3 minuti 1649 franchi in meno e ho finito.
Durante l'attesa ho fatto varie riflessioni socioeconomiche tra me e me. Oltre a bestemmiare perché odio aspettare. In particolare odio aspettare quando voglio dare i miei soldi e avere in cambio qualcosa. Che tu venditore dovresti interessarti e coccolarmi, non dirmi "premi il tasto e aspetta". No, no, dovrebbe essere "fraca boton, salta macaco". E per dire c'erano una cinquantina di inservienti, mica erano in due a far girar la baracca.
Comunque se vado all'inferno è anche colpa di Steve Jobs.
Nell'attesa guardavo la fila per l'iPhone che era più o meno stabile, ogni tanto entravano in 5-6 e dopo un po' uscivano col loro nuovo telefonino. Vedevo altra gente premere il bottone dell'iPad ed aspettare pazientemente. E c'erano pure parecchie clienti fighe - l'estetica è tutto per la mela! Anche i clienti devono essere fighi.
Pensavo a quante migliaia di franchi incassano ogni 10 minuti. Tanti. Che vedevo continuamente gente uscire con portatili, mega monitor, iPhone, cazzi, mazzi.
Pensavo a come è possibile convincere la gente che bisogna avere l'ultimo iPhone e mi ricordavo di un libro di marketing che parlava di come si fa per far "emergere un bisogno latente". Cioè, se hai un iPhone 4 del 2010, perché hai bisogno dell'iPhone 4s o perché vuoi aver l'iPhone 5 -cioè il desiderio di avere una cosa che non esiste e che non sai neanche cosa abbia in più dell'iPhone 4. O spendere nonsoneanche quanto per un iPad. Che l'iPad l'ho visto, ci ho giocato e non mi pare un'invenzione indispensabile. Specie se hai già un iPhone e un portatile. Non capisco. La fila per l'iPhone che sembra la fila per il pane.
Alla fine ho il mio giocattolino da fighetta. È ancora lì, l'ho preso fuori dalla scatola, ma poi ho preferito prepararmi una buona cena (tagliatelle con capessante, pomodorini e avocado, condite da un Chablais e digerito con un delizioso gelato svizzero: Movenpick con mandorle e vaniglia) prima di metterlo in moto. Che è meglio leggere prima le istruzioni - cosa che di solito non faccio e poi rompo le cose. Visto il prezzo meglio un po' di pazienza.
Concludo citando la Velina Bionda che citava non so chi "facile abituarse al lusso quando se ga el cul pien". O come la pagina FB "ghe volessi un poco de guera". Questo sistema produci/consuma/crepa non può durare a lungo. Nell'attesa ci indigniamo un po', protestiamo su FB e giochiamo col Mac. Il Zurota degli anni 90 mi prenderebbe a calci in culo. E visto che aveva 92 kg vinceva pure.
Pey-helveticus rulez!!
RispondiEliminaBR
Robespierre
eh, te piasi proprio i siti che scrivi puttanade! :-)
RispondiEliminanon c'è molto altro da aggiungere, direi.
RispondiEliminaali
Alice, ci sarebbero milioni di cose da aggiungere, ma basta già il titolo del post...
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