venerdì 12 ottobre 2012

Number 8

E dopo le cazzate politiche e prima di qualche post cugno, parliamo di arte.

Un po' di tempo fa uno degli amici comunisti italiani mi ha detto che si trasferisce nella zona più borghese e fighetta di Zurigo. Pensavo "ah, la solita gauche caviar!". Invece si tratta di una casa di 600 anni, dove vivono 8 persone. Si tratta di una vera e propria istituzione zurighese, perché oltre ad essere una WG (acronimo tedesco che vuol dire "casa condivisa") fanno anche attività culturale, ad esempio proiettando film ogni giovedì nella sala cinema ed ogni tanto fanno concerti nella sala concerti.

Tempo fa cantava una tipa estone, Ingrid Lukas. Il concerto era veramente carino. L'unico problema, la tipa vive da anni in Swizzera e oltre al tedesco parla anche il dialetto locale. Tra una canzone e l'altra parlava in svizzero e tutti ridevo. Io non capivo una mazza. Non che se avesse parlato in tedesco vero avrei capito molto, ma almeno posso addurre la scusa del dialetto.

Che palle la lingua teutonica.


Poi è passata Nadja Stoller, one woman band. Brava. Suonava l'armonica, pianola, xilofono, altro. Partiva con uno degli strumenti a caso, registrava un pezzo e lo mandava in loop. Poi un altro strumento, voce e poi partiva con la canzone. Molto coordinata. Ho comprato pure il cd.







Il cinema del giovedì propone anche robe interessanti. L'ultimo era Night on Earth di Jarmusch che non avevo ancora visto, ambientato tra LA, NY, Paris, Roma e Helsinki. Ottimo Benigni, giovanissima Winona Ryder.  L'ultima parte che era in finnico con sottotitoli crucchi era un po' più ostica.


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