domenica 21 ottobre 2012

Le esplorazioni casalinghe





 Esordirei con un tradizionale "Ah, la Tauromachia".

A seguire racconto un aneddoto sulla mia stupidità. 

Allora. 

Io abito da un anno e mezzo in un palazzo. Nella splendida Wiedikon.

Frequentando un circolo politico reazionario ho incontrato un tipo italiano. Dopo qualche mese che ci vedevamo alle riunioni ho realizzato che viveva nello stesso palazzo. 

Bene.

Poi questa estate un giorno mi chiama il comunista longobardo Tia e dice "hey, dove sei? Io sono da te!". Ma io non ero da me e quindi ho perso l'occasione. 

Poi vedo Tia e mi spiega che conosce un altro inquilino dello stesso palazzo che ha accesso alla terrazza del nostro palazzo. Ostia. Penso io. Abbiamo una terrazza! (come quando Fassino diceva "abbiamo una banca!"). Ma visto la regolarità delle regole svizzere pessimisticamente penso che è solo per gli inquilini dell'ultimo piano.

Oggi scopro che non è vero.

Ero alla festa di laurea di Misu dove c'era uno splendido asado, dato che ha delle relazioni argentine, e dove è passato anche un fastidioso svizzero a dirci che non potevamo fare una festa lì. Si poteva giocare solo a ping pong e solo fino alle 9 - per cortesia è passato alle 8.30. Inoltre non si poteva bere alcol. E neanche usare la griglia costruita da lui stesso. Noi abbiamo bevuto alcol e grigliato carne. Shame on us!

Noi protestammo dicendo che il cartello non era chiaro. Abbiamo patteggiato scusandoci e promettendo di pulire tutto.
In Svizzera ci sono regole anche dove non ci sono regole.

Comunque.

Ad un certo punto parlo con il compagno longobardo ed un altro tipo che avevo già visto a qualche festa. Dopo un po' il cervello di Tia fa 2+2 e dice: "hey Zurota, ma questo qui abita da te!".

Allora scopro che la terrazza è ad uso comune. 

Cioè, è  vietato usarla perché non è a norma, ma basta non dire a nessuno che la si usa. 

Così tornando a casa esploro i piani superiori. Cosa che non ho mai fatto essendo pigro ed avendo un ripostiglio in cantina dove tengo la bici d'inverno e questo mi basta per non portare cose in soffitta, visto che francescanamente non possiedo molti beni materiali (e nessun bene immateriale).

Allora mi avventuro ad esplorare la casa.

Questo è il mio pianerottolo. Notare la poltrona delle dirimpettaie.


 

Il terzo piano è più sobrio.


Il quarto è già incasinato.



La soffitta mette un po' di soggezione. Tipo pensi di trovarti Tyson nascosto in un loculo con la tigre.


Trovo le stairway to heaven. Mi avvertono di stare attento. Cioè mi vietano l'accesso.


Sopra trovo sedie e griglie.


E un'antenna. Ecco perché si prende così bene a casa mia.


Però c'è una bella vista.




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