domenica 5 febbraio 2012

Il mio amico Monti

Dicevo di Monti e del posto fisso.


Premesso che la sua uscita era un po' fuori luogo - non fuori luogo come una mela che sa di figa, ma comunque non appropriata visto la "passione" che circonda il tema lavorativo in Italia. Argomento ancora più dibattuto della mela. Un presidente del consiglio dovrebbe essere un po' attento, ma considerato il precedente non mi pare per nulla grave, mi danno più fastidio quelli che si stracciano le vesti per ciò. Ma questo (dove eravate quando il nanetto ne sparava di peggiori ogni giorno senza fare un emerita minchia a parte i cazzi suoi?) è un altro discorso. 


Monti ha detto che il posto fisso è noioso. Io interpreto che voleva dire che ci sono anche lati positivi dal fatto di cambiare lavoro. 


La mia esperienza personale era un contratto a tempo indeterminato dopo 5 mesi da stagista e 23 in contratto formazione lavoro. Onestamente quando mi hanno dato il posto fisso mi ha fatto una brutta impressione quel "tempo indeterminato", suonava un po' come "ergastolo", ma questo è un mio problema psicologico.


Quando ero assunto da poco ho avuto il non raro privilegio di vedere impiegati giocare a campo minato durante l'orario di lavoro. Dico campo minato! Nell'era di internet, cioè si può cazzeggiare in modi molto più divertenti. Oltre a questo impiegati a 40-50 anni senza più prospettive di crescita professionale che passano il tempo al caffè. 

Comunque dopo quell'evento ho lavorato altrove e poi ho rinunciato al posto fisso di stampo italico per vari motivi, tra cui anche il senso di ergastolo - ovvero non mi andava un posto che se ti fa perdere la voglia di lavorare e gli stimoli non resta che giocare a campo minato e aspettare la pensione. 


Dopo "aver chiuso quella porta che non si riaprirà mai più" (licenziamento) sono andato in Svizzera dove si c'è il posto a tempo indeterminato, ma ti possono licenziare. Cosa che più col 2.9% di disoccupati non fa tanta paura. Ma prima ho lavorato anche in UK, Francia e Repubblica Ceca e in questi paesi non c'è lo stesso concetto che in Italia. In Francia è difficile licenziare ma non come in Italia - stranamente il tasso di disoccupazione è simile a quello italiano. In UK ovviamente la cultura anglosassone porta ad un'estrema facilità di licenziamento.


Ero stupito a Praga. Arrivato a presentarmi c'era il capo e 4 persone. Quando arrivo solo 3: uno lo avevano licenziato per farmi posto. Poco fa hanno licenziato anche la più giovane ex collega, semplicemente perché a lei non piaceva il lavoro che il capo le proponeva di fare (qualcosa di molto booooring) e allora si sono messi d'accordo per liquidazione e addio. Dopo un paio di mesi ha trovato lavoro in una banca ed ora è felicissima - mi ha scritto: "non immagini! I miei nuovi colleghi anche PARLANO! E andiamo a mensa ASSIEME! E a pranzo non parlano di lavoro!". Era anche sorprendente che durante il periodo di disoccupazione era tranquillissima, cercava lavoro senza stress. Uguale gente qui a Zürich che si licenzia o viene licenziata e non si fanno patemi di sorta - non è un marchio d'infamia, sono cose che succedono.


Il problema in Italia è il dopo - non si trova un altro lavoro. Ma questa mancanza di opportunità è dovuta anche alla struttura del mondo lavorativo, ovvero, se le aziende non riescono a licenziare quelli che passano la giornata a sminare campi virtuali ovviamente non c'è posti per giovani virgulti. Si paga lo sminatore fino a quando non va in pensione e quindi a carico dello stato. Oltre a ciò vi assicuro che da un fastidio cane vedere i fancazzisti quando ti fai il culo veramente e sei pagato poco (1,200 netti al mese che per me erano pochi per il mio livello d'istruzione e quanto lavoravo) e sapere che il fancazzista guadagnava molto di più oltre ad avere la partecipazione agli utili (che non erano due lire) se era assunto da prima del 96 - fatidico anno di cambio del contratto integrativo.


Il problema principale è la disparità di trattamento tra insiders ed outsiders e le disparità intragenerazionali tra insiders. 


Oltre a questa nella mia esperienza internazionale discutendo di questo fatto - l'impossibilità a licenziare - erano i miei simili (intento come anzianità e posizione) a dire che è sbagliato, perché non stimola la gente a lavorare e gli sfaticati non possono essere sbattuti fuori. Mai come in Italia ho visto tanti fancazzisti al lavoro. 


Secondo me è sbagliato da un punto di vista economico e da un punto di vista di giustizia/meritocrazia. Ho visto altri sistemi e funzionano meglio.


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Oggi mi è capitato su fb un altro articolo contro Monti dal titolo "Super regalo a Morgan Stanley":


Due miliardi e 567 milioni di euro. Passati dalle casse del Tesoro a quelle di Morgan Stanley il 3 gennaio scorso, alla vigilia dell'Epifania. In gran silenzio il ministero di via XX Settembre ha "estinto" una posizione in derivati che aveva con una delle grandi investment bank americane.




Per risparmiare/riciclare/riusare, ricopio il mio commento su fb:


"mi pare una non-notizia: dice ""estinto" una posizione in derivati ". quindi probabilmente si tratta di qualche operazione fatta da Tremonti per "spostare" debiti in avanti, probabilmente qualche swap su tassi d'interesse. parlare di regalo è una puttanata come le proposte di non ripagare il debito - qui si tratta solo di onorare un contratto legalmente stipulato, perché quando si chiude (unwinding) una posizione la si fa al valore di mercato (mark-to-market). dato che Monti ha delle conoscenze di base di economia probabilmente ha evitato un conto peggiore in futuro."


Poi un commentatore ha ipotizzato che si trattasse di una put di MS su bond italiani. Uguale, sempre di un contratto si tratta e non onorarlo poteva anche essere interpretato come default. Tutta questa ignoranza finanziaria usata contro il mio amico Monti mi fa incazzare come un'ape, figli di sultana!








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