sabato 4 febbraio 2012

Facebook's IPO

Allora sembra che finalmente faccialibro si quoti in borsa. IPO = initial public offering, cioè offerta pubblica di azioni.

Come al solito i soliti giornalacci parlano di numeri senza spiegare un'emerita michia.

I numeri sono:
- IPO da 5 miliardi di dollari
- valore dell'azienda tra 75 e 100 miliardi

Vuol dire che vendono azioni del valore di 5 miliardi, cioè non le vendono tutte, ma solo un po' - tipo il 5%. In base al valore delle azioni che saranno quotate si calcola il valore totale dell'azienda che appunto è stimato a 75-100 miliardi.

Vediamo i numeri dei competitore, specificando prima che:
- capitalizzazione vuol dire la stima della borsa del valore dell'azienda che si calcola moltiplicando il prezzo dell'azione in borsa per il numero di azioni.
- ricavi è il fatturato o giro d'affari - quanto incassa in un anno
- utile o profitto, cioè quanto guadagna in un anno, sarebbe il fatturato meno i costi, cioè quanto resta agli azionisti che possono distribuirlo come dividendo o reinvestirlo nell'azienda
- P/E = price/earnings. È il modo più semplice (e spannometrico) per avere un'idea del "valore"dell'azienda. Come dice il vecchio adagio (era Oscar Wilde?) "oggigiorno si conosce il prezzo di tutto, ma non si conosce il valore di niente". In pratica è la capitalizzazione divisa per l'utile. Cosa vuol dire? Che se un'azienda fa un utile di 20 e vale in borsa 100, il P/E è 5.
Cioè l'azienda vale 5 volte il suo utile.
Cioè per ogni euro che investo in un'azienda a fine anno ho un utile di 20 centesimi di euro. Equivale ad un rendimento del 20%. Che sarebbe l'inverso del P/E (1/5 = 0,2 = 20%). Questo è utile per avere un'idea del rendimento dell'investimento - investo in titoli di stato (quello che una volta era il risk free...) e - a seconda degli stati e scadenza - ho un rendimento tra zero e 5-6%. Ovviamente un investimento azionario è più rischioso perché non è detto che l'utile dell'anno prima si ripeterà - potrebbe esserci anche una perdita.

Quando un'azienda entra per la prima volta in borsa si guardano i competitors (aziende simili) per definire il prezzo delle nuove azioni. Ovviamente non c'è niente di uguale a Facebook - c'erano Myspace o Second Life, ma sono morti... Quindi si guardano i numeri di aziende "tecnologiche" e fighette. Il numero più immediato è il P/E o "multiplo":


Google 
Capitalizzazione 190 miliardi
Ricavi 39 miliardi
Utili 10 miliardi
P/E  19

Apple
Capitalizzazione 424 miliardi
Ricavi 108 miliardi
Utili 26 miliardi
P/E 16

Microsoft
Capitalizzazione 253 miliardi
Ricavi 70 miliardi
Utili 23 miliardi
P/E 11

Facebook fa 1 miliardo di utili fatturando 3.7 miliardi diciamo che vale sui 100 miliardi, quindi un P/E stimato di 100.

Di norma un P/E tra 10 e 20 è circa "normale" - l'inverso è tra 5 e 10%.

Per FB si stima 100, cioè 1/100 = 0,01 = 1%. Cioè ora come ora uno si può aspettare di guadagnare l'1% dall'investimento in FB, mentre Google fa 5.3%, Apple 6.25%, Microsoft 9.1%.

Ovvero, parlando in termini di multipli, MS vale poco (multiplo basso), Google molto (multiplo alto), Facebook vale tantissimo (multiplo di 100 - fuori dal mondo).

Però scommetto che l'IPO di FB andrà benissimo e il primo giorno - sparo una cifra - andrà su del 20-30%, perché FB è figo, perché tutti vorranno le azioni. Homo economicus, Whera Are Thou? Eh, c'è da qualche parte. Perché non si possono guardare solo gli utili dell'anno scorso, ma bisogna stimare gli utili futuri.
Se FB arriva al fatturato di Google, cioè 10 volte tanto e mantiene il margine (utili/fatturato) o lo incrementa, arriva tranquillamente ad un multiplo "normale" di 20. Quindi non è tanto fuori di testa. Il problema è se arriva qualcosa di più figo, se la gente continuerà ad usare FB - che ora ha 800 utenti - e riuscirà a fare utili.

Come si dice nel nobile dialetto patoco: "Vederemo, diseva l'orbo..."














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