giovedì 7 aprile 2011

Sechsleuten

È già da parecchio tempo che mi riprometto di scrivere qualcosa sulla Svizzera, usi/costumi/cazzate eccetera.

Ma non è che ho vissuto molto intensamente il paese tra studio, traslochi e e lavoro. Inoltre continuo ad auto-infastidirmi iscrivendomi a corsi: faccio inglese al lavoro (perché non ho voglia di studiare il tedesco) e riassicurazione fuori (giusto per capire cosa faccio).

Oggi posso scrivere una nota di colore: il Sechseläuten. Per prima cosa non è una festa del sesso come la prima parte della parola potrebbe suggerire e le menti malate pensare.

Il mio capo mi ha spiegato che lunedì prossimo c'è questa importantissima festa per festeggiare l'arrivo della bella stagione. Trattasi di antica tradizione medioevale organizzata dalle corporazioni per festeggiare il fatto che possono lavorare fino alle sei (=sechs) grazie al sole - sempre produttivi gli svizzeri!

La festa consiste in una processione alle 13 e poi alle 18 si brucia l'uomo delle nevi. In base alla velocità di bruciatura si determina la qualità dell'estate: se brucia veloce sarà un'estate calda, se lento estate fredda. Per ora qua fa caldo.

Da quando mi sono trasferito nel nuovo appartamento è più estate che primavera. Oggi ero col capo e il gran capo nella stanza del mega capo (sì, sono parecchio in basso nella scala gerarchica, sopra ci sono ancora l'iper capo, il mega direttore galattico e il santo padre presidente) per una telefonata, o meglio una conference call. Mentre aspettiamo che ci chiamino io guardo fuori dalla finestra il prato verde, gli alberi in fiore e le mamme coi bambini che giocano sul prato.

Intanto il capo telefona infastidito perché gli altri non chiamano, il gran capo cerca di spiegare di cosa dobbiamo parlare. Il mega capo mi vede distratto e fa - ignorando le spiegazioni del gran capo - "belle giornate, neh?". Noi ovviamente non possiamo contraddire il mega capo e annuiamo in sincronia. Lui guarda fuori "stasera faccio una grigliata. Con sto tempo è proprio un peccato stare in ufficio". Il gran capo tenta di riportarlo sui discorsi seri prospettando altre riunioni al che l'uomo si gira e lo blocca "eh no, lunedì c'è festa, martedì ho preso ferie... e forse anche mercoledì.... se ne riparla giovedì, forse, ok?". Noto una vena di perplessità nel gran capo (notoriamente lavoratore indefesso). E allora rifletto sul mondo del lavoro, i capi e i super capi, la gente che si danna l'anima con impegno e fatica e quelli che se ne sbattono le balle. Per esempio domenica scorsa il gran capo ha mandato una presentazione alle 3:26 di domenica mattina. Hrundi da due settimane ha una macchinetta per misurare i battiti cardiaci perché ha dei problemi da stress.

Poi torno alla scrivania e vedo gli articoli con la presunta liquidazione di 16.65 milioni di euro di Geronzi. 16.65 milioni per 347 giorni di lavoro. 48,000 euro per giorno di lavoro. Allora ho capito che ho sbagliato mestiere, dovevo fare il presidente e farmi licenziare. Così, deluso di non essere stato licenziato, alle 17 sono uscito, ho fatto una passeggiata, ho fatto la spesa, mangiato formaggio e prosciutto innaffiati da una buona birra. E ora mi sento presidente di me stesso. Zurota, se mi licenzio mi dai 16.65 milioni?




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