giovedì 28 aprile 2011

Odio la posta cartacea

Non so se è solo una mia impressione, ma qui mi arriva tanta posta. Posta di carta voglio dire. Lettere, bollette, minacce dal Comune, ecc... e da un po' di tempo anche pubblicità.

Tornato dopo 10 giorni mi ritrovo:
- risposta del padrone di casa alla richiesta di installare la lavatrice. Che poi è sempre un bel- salto nel passato ricevere lettere dal padrone di casa dato che scrive ancora con la macchina da scrivere. E in tedesco. Come ai bei vecchi tempi dell'Austria Ungheria...
- ingiunzione del comune a comunicare l'assicurazione malattia entro ieri;
- lettere dall'assicurazione;
- estratto conto bancario;
- chili di pubblicità.

E per quest'ultimo punto mi sono incazzato. Non è giusto che mi lascino pubblicità, dato che ho scritto sulla posta "keine Verbung". Oggi trovando altro ciarpame riflettevo su questa ingiustizia intollerabile in un paese civile. Poi ho notato che la scritta non c'era più. Quindi ho torto io e devo rimettere la scritta per vedere se cambia. Probabilmente l'onesto spammer ha pensato bene di togliere la scritta prima di infilarmi la pubblicità. Esempio di grande correttezza istituzionale.

Comunque mi ha fatto riflettere e pensare alla comparazione internazionale della posta-spam. A Praga invece ricevevo poca posta spam, l'est è molto più civile della civilissima Svizzera. 

A Parigi c'era il "digicode", cioè un numero da digitare per aprire il portone. Grande invenzione a difesa della privacy e per tenere lontani gli amici smemorati e senza cellulare. A questa difesa invalicabile gli spammer (giovini immigrati muniti di zaino pieno di carta) ovviavano aspettando la mattina presto (che a Parigi sarebbe 9-9emezza)  gli onesti lavoratori che uscivano di casa e infilandosi di soppiatto alle loro spalle. Un paio di volte ho notato questi personaggi e ho chiuso il portone provocando bestemmie et invettive in lingue a me sconosciute. Ma ero molto fiero del mio atteggiamento reazionario (lo chiamo effetto giaccacravatta). Poi ho smesso e semplicemente prendevo le cartacce e le infilavo nella posta del vicino antipatico del piano di sotto.


Per dovere di cronaca, guardiamoci tutti assieme l'invenzione dello spam:


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