giovedì 29 marzo 2012

Una trave nel Pagliaro

L'altro ieri è apparsa su svariati quotidiani italici la notizia di un raro intervento pubblico di Pagliaro, presidente di Mediobanca. Esso è apparso in un liceo e ha illuminato i giovani discenti.

La lettura è molto istruttiva e quindi mi premuro di segnalarvi alcuni passaggi significativi:

1 - Il Pagliaro dice che non esiste più il posto fisso. Ragazzo dalla platea risponde: "senza un posto fisso le banche non ti concedono un mutuo"
Risposta: "Nessuno ha il dovere di farti credito. Così come non esiste un diritto al credito, non esiste nemmeno il dovere di assumere".

2 - "se uno pensa di poter non lavorare la domenica è fuori dal mondo. Non riesco a credere che qualcuno di voi abbia un buon motivo per non lavorare la domenica"


3 - "Se pensate di lavorare per godervi il tempo libero cascate malissimo"


4 - "Il denaro che hanno le banche è dei clienti. Può essere prestato solo se si ha la certezza semi-matematica che verrà restituito"

Perfino un giornale non comunista come MilanoFinanza titola "Lezione di Pagliaro agli studenti. Da che pulpito" e sottolinea che nonostante esso sia contro il posto fisso è parcheggiato in Mediobanca da 31 anni da quando 24-enne uscì dalla Bocconi. Inoltre MF sul "diritto al credito" cita la reazione di uno dell'IDV che puntualizza come Mediobanca abbia erogato allegri finanziamenti ai peggiori imprenditori come Ligresti - e qui si parla se la memoria non mi inganna di cifre sul miliardo di euri - e negando il credito a famiglie ed imprese.


Alla lettura dei riepiloghi giornalistici il mio primo pensiero era "padrone fascista". Poi ho pensato al ruolo di Mediobanca nella finanza italiana, cioè quel ruolo di "salotto buono" o di cassa di compensazione. Come diceva il vecchio Cuccia "le azioni si pesano, non si contanto". Ricordo anche che il predecessore di Pagliaro era Geronzi e lo stesso Pagliaro con il suo compagno Nagel si è macchiato del crimine di aver messo Geronzi a capo delle Generali - Generali che controllano pur avendo solo il 15% delle azioni, ma questo con vari "amici", come appunto Ligresti che seppur concorrente aveva un importante 2% di Generali.

Mediobanca ha sempre avuto un ruolo importante nella finanza italiana (per leggere la storia consiglio il sito del prof. Pierre di Toro), ma il ruolo è stato di impedirne lo sviluppo e mantenere i rapporti di forza - l'ultima mossa è stata il salvataggio di Ligresti bloccando la possibile vendita di FondiariaSai a qualche gruppo straniero che avrebbe portato un po' più di competitività nel settore assicurativo italiano. Per salvare Ligresti ha orchestrato la fusione di FonSai con Unipol, cioè ha messo assieme due gruppi in difficoltà godendo anche di alcuni aiutini legislativi pur di evitare l'ingresso di "stranieri". E potrei continuare, ma il mio secondo più profondo pensiero era psicologico.



Guardo la foto e mi chiedo: che persona è questo Pagliaro? Ha lavorato 31 anni in Mediobanca scalando la gerarchia fino alla vetta. Ora guadagna sui 2.5 milioni di Euro all'anno. Da quello che dice e come lo dice compiango quelli che lavorano sotto di lui.

Ma quello che mi chiedo è: come vive? È felice della sua vita? Sua moglie è felice di lui? Ovviamente ognuno vive la vita che vuole, lavorando sabato e domenica e se vuole anche il Primo Maggio, inacidendosi coi lavativi che vogliono godersi il tempo libero preferendo invece orchestrare oscuri giochi di potere.  Uno che dice "Se pensate di lavorare per godervi il tempo libero cascate malissimo" si gode la vita o il suo unico godimento è il lavoro?

Io dico che il Pagliaro vede la pagliuzza nell'occhio altrui ma non si accorge della trave che gli stanno infilando nel deretano da oltre 30 anni.


Cercando la foto del Pagliaro mi è apparsa anche questa foto molto più solare che aggiungo per chiudere con un po' di ottimismo sull'umanità - si prega di comparare i sorrisi delle due foto.

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