sabato 12 febbraio 2011

Bencontento

Uno con un cognome come Gladwell non può non scrivere libri interessanti e guadagnarci una paccata di soldi.



Ho appena finito il suo secondo libro, che per me sarebbe il terzo, dato che non ho seguito l'ordine cronologico di pubblicazione.

Tipping point




Questo libro è rimasto per lungo tempo - anni - nella sezione "in corso di lettura" della mia biblioteca. Strano, perché è scritto bene ed è avvincente.

Parla del cambiamento e come comprendere come e perché le cose cambiano, si tratti di vendita di scarpe, programmi TV, libri, criminalità... spiegando in termini di "epidemie", poiché spesso le mode o i comportamenti si propagano come virus epidemici. Come sbadigliare che è contagioso.
Poi classifica i tipi di persone in Connector, Mavens (termine yiddish che denota un esperto che cerca di passare la conoscenza) e Salesmen, cita i sei gradi si separazione, spiega la riduzione del crimine a New York negli anni 90 con la teoria delle finestre rotte - se in un quartiere ci sono edifici malconci con le finestre rotte, uno che passa non si sente in colpa a buttare un sasso e rompere un'altra finestra - tanto le altre sono già rotte.





Outliers





Questo l'ho comprato a dicembre all'aeroporto di Zurigo. Letto velocemente, all'inizio mi sembrava una cagata, invece è a tratti illuminante.

Il genio non esiste. Ossia, ci sono persone geniali, ma senza farsi il culo non vanno da nessuna parte - concetto delle 10,000 ore, il tempo minimo di esercizio che serve per diventare qualcuno in qualsiasi attività, musicista, programmatore, giocatore di hockey...
L'esempio più facile lo prende proprio dall'hockey su ghiaccio, notando che la gran parte dei giocatori delle varie nazionali canadesi (patria di questo sport) sono nati nella prima metà dell'anno. Perché?
Perché già da bambini fanno le selezioni e a 10 anni uno nato a gennaio contro uno di dicembre di solito è più grande e più coordinato e a quell'età la differenza si nota. Così quelli nati prima vengono scelti per la prima squadra, hanno migliori allenatori, possono fare più pratica - non è che puoi giocare ad hockey su ghiaccio nel cortile di casa - e quindi iniziano con un vantaggio iniziale che è praticamente incolmabile per i nati tardi. E questo vantaggio non viene più colmato.
Questo fenomeno è presente in altri sport, lui cita il caso della squadra di calcio giovanile cecoslovacca del 2007 (sì, ormai non esisteva più la Cecoslovacchia, ma, anche se bravo, il buon Gladwell è pur sempre americano e la geografia si sa che non è il loro forte). In quella squadra su 21 giocatori solo 2 erano nati nella seconda metà dell'anno, ben 15 nel primo trimestre.

In soldoni questo libro spiega che nessuno nasce con la scienza infusa, ma c'è una fortissima influenza del caso, ma anche della società - ottimo esempio su incidenti aerei dovuti a piloti coreani o colombiani o perché gli asiatici grazie al riso sono più laboriosi.
Anche Bill Gates viene analizzato in quest'ottica. Se volete sapere come è diventato Bill Gates leggetevi il libro.


Blink



Anche questo l'ho comprato in un aeroporto - domenica scorsa a Schiphol, ho finito di leggerlo ieri.  

Una delle cose belle è che teorizza e spiega i benefici delle decisioni prese "alla cazzo". Di solito uno si sente quasi in colpa a prendere decisioni importanti senza pensarci tanto, perché ci viene insegnato che bisogna valutare con attenzione i pro e i contro. Gladwell invece spiega che a volte ci sono talmente tante informazioni da elaborare che non è possibile farlo con efficienza anche perché molte informazioni sono effettivamente inutili, sono solo rumore che ci distoglie da una valutazione "giusta". Per cui a volte il nostro subconscio è molto più bravo del nostro cervello. Ovviamente non bisogna fare tutto "alla cazzo", che poi questa è una mia traduzione dei suoi concetti più elevati - lui parla di thin slicing o thinking without thinking.

***************************************

Non so quanto siano veramente "scientifici" i concetti, ma senza dubbio i libri sono interessanti da leggere,  storie scritte bene e tante idee su cui riflettere. 

Quindi se vi capitano sotto mano leggeteli. 

Nessun commento:

Posta un commento