"Nel fondo della sua anima, Emma aspettava che qualche cosa accadesse. Come i marinai in pericolo, volgeva gli occhi disperata sulla solitudine della sua vita e cercava, lontano, una vela bianca tra le brume dell'orizzonte. Non sapeva che cosa l'aspettasse, quale vento avrebbe spinto quelle vele fino a lei, su quale riva l'avrebbe portata, né sapeva se sarebbe stata una scialuppa o un vascello a tre ponti, carico di angoscie o pieno di felicità fino ai bordi."
Il lettore attento e curioso si chiederà "ma per qual obscuro motivo Zurota ci parla del famoso scrittore francese, autore di Madame Bovary ed altre memorabili opere?".
E Zurota risponde "per colpa di quegli insulsi, odiosi, fastidiosi babbi natale appesi ai balconi/grondaie/liane". La civile Svizzera ne è orgogliosamente priva. Pensate, all'entrata di Thalwil, sotto la tabelle che segna il limitare del villaggio, è scritto in chiare lettere gotiche "comune i cui balconi sono de-babbinatalizzati".
Ordunque giovedí scorso, tornato in terra patria fresco e pimpante come un tulipano in autunno, ho iniziato a bestemmiare per il ritardo di 10 minuti del volo che mi ha fatto perdere il bus navetta e che mi ha fatto perdere il treno delle 9.23. Beh, poco male, tanto ora arriva il prossimo - che era in ritardo di ben 15 minuti e quindi ho rischiato di perdere anche il treno delle 10.
Ordunque, dicevo. Ordunque giovedí scorso mi trovavo assiso sullo scomodo sedile del bus che collega Marco Polo con Mestre e il mio animo vagava inquieto tra la preoccupazione per gli orari dei treni e l'indignazione per lo scarso rispetto degli orari dei bus, quando i miei occhi e i miei occhiali si posero su un babbo natale su un balcone di una casetta della periferia mestrina. Da lontano non si distingueva se il babbo fosse in fase di arrampicata o in fase di impiccagione, ma poco importa il motivo, l'estetica ne era già colpita a morte (va bene, esagero, all'estetica ci aveva già pensato l'ambiente circostante).
Tuttavia in quel breve istante ho dimenticato la preoccupazione e ho accantonato l'indignazione per lasciar posto alla gioia. Una pura gioia infantile che mi avrebbe fatto ridere e saltare, se solo avessi avuto per le mani un bel Flobert con cui impallinare babbo natale e chi ebbe il dubbio gusto di appenderlo al balcone.
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