Oggi ho visto sul solito collettore di immondizia mediatica il seguente articolo. Ne scrivo perché attacca subdolamente il mio amico Monti e perché fa una cosa molto politically correct: parla male di Goldman Sachs - che non è neanche sbagliato, ma è meglio farlo con dei fatti e non con puttanate - termine appropriato.
Ma vediamo l'articolo - i termini in grassetto sono miei e i commenti in nero anche.
Rivelazioni del New York Times.
GOLDMAN SACHS COMPROPRIETARIA DELLA PIU’ GRANDE COMPAGNIA USA PER LO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE MINORILE.
Dal 2000 al marzo del 2012 ha detenuto il 16% delle azioni della
“Village Voice Media” specializzata nel traffico sessuale di escorts
minorenni: uno dei massimi dirigenti del gigante finanziario ha fatto
parte del suo consiglio di amministrazione. Disdicevole pensare che
Mario Monti, consulente della Goldman per l’Europa, ne fosse a
conoscenza.
di Lucio Manisco
Gli affari sono affari
e, con buona pace de “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”
di Max Weber, quello della più antica professione del mondo, soprattutto
se esercitata con la coercizione dalle minorenni, è un affare
eccellente. Come poteva essere ignorato dalla più grande banca di affari
del mondo che malgrado le sue primarie responsabilità nella crisi
economica che sta sconvolgendo il pianeta continua ad occupare i vertici
governativi e i massimi istituti internazionali dell’occidente? Non lo
ha pertanto ignorato la Goldman Sachs che dall’anno 2000 fino ad un mese
fa ha acquistato e co-diretto una compartecipazione del 16% nella più
grande compagnia americana specializzata con il suo Web Site nella
promozione e nello sfruttamento della prostituzione soprattutto di
quella minorile.
A sua insaputa? Difficile sostenerlo come ha
tentato di fare perché nel consiglio di amministrazione della compagnia,
la Village Voice Media, sedeva il signor Scott L. Lebovitz, uno dei
managing directors della Goldman, almeno fino al 2010 quando la
magistratura e il Congresso hanno varato le prime indagini sulle lucrose
attività della compagnia che negli USA deteneva il 70% della promozione
di questo obbrobrioso mercato. All’inizio di due anni fa il Lebovitz si
è dimesso, ma solo il 29 marzo u.s. la Goldman Sachs si è disfatta di
questa sua imbarazzante compartecipazione.
E’ stato il New York
Times di domenica 1 aprile a rivelare risultati di un’inchiesta condotta
sulla vicenda da Nicholas D. Kristof, uno dei più autorevoli
giornalisti e commentatori economici del quotidiano. “La più grande
piattaforma del traffico sessuale di giovanette di età minore negli
Stati Uniti sembra essere un sito internet chiamato Backpage.com –
scrive il Kristof – questo vero e proprio emporio di ragazze e donne,
minorenni o costrette a prostituirsi, è a sua volta di proprietà di
un’equivoca compagnia con il nome di Village Voice Media. Fino a ieri
non era chiaro chi fossero i veri proprietari. Abbiamo risolto il
mistero. E’ emerso che i veri proprietari includono enti finanziari, tra
i quali figura la Goldman Sachs con una quota del 16%.”. Il giornalista
riferisce dell’imbarazzo della Goldman quando è stata interpellata in
merito e del “ritmo frenetico” con cui si è immediatamente disfatta
della sua partecipazione azionaria. “Non abbiamo avuto alcuna influenza
sulla condotta di questa compagnia” – è stato il commento di Andrea
Raphael, portavoce della Goldman: il che può anche voler dire che il
gigante della finanza americana e mondiale sapeva e non ha fatto nulla
per cambiare o modificare la natura delle transazioni sul traffico
sessuale della Village Voice Media.
A dir poco disdicevole pensare
che Mario Monti, principale consulente della Goldman Sachs per l’Europa,
fosse a conoscenza del suo sia pur marginale coinvolgimento nella
prostituzione minorile in terra d’America e negli altri continenti del
pianeta.
Primo appunto: "massimi dirigenti" - è un managing director. Non ho trovato i dati, ma ho trovato che Goldman ha 33,000 dipendenti di cui 12,000 sono vice president (equivalente di funzionario in italiano), poi dovrebbero esserci i senior vice president e managing director (dirigenti). A spanne direi che avrà qualche centinaio di managing directors. Perché i massimi dirigenti sono quelli che chiamano "C-level", cioè che hanno una C che sta per Chief nel titolo.
Ma giusto per la curiosità mi scarico il bilancio del 2010 di GS. Chi ha voglia può andare a pagina 189 dove sono elencati i "massimi dirigenti". Si inizia con il Board of Directors (Consiglio d'Amministrazione), poi c'è il Management committee e poi appare la lista dei managing directors - parte da pagina 189 e finisce a pagina 202. Il citato signor Lebovitz è a pagina 196. Sono circa 150 per pagina, quindi sono ben più di un migliaio. "Massimi dirigenti", mah, è relativo, io non lo scriverei.
Ok, poi si dice che sto Lebovitz era nel CdA di Village Voice partecipata al 16% da GS che a sua volta controllava la società incriminata, Backpage. Ora stare nel CdA di una società è un impegno a tempo pieno? No - basta vedere quanti incarichi aveva il 36-enne Lebovitz.
Non entro nel merito della prostituzione minorile che peraltro secondo Wikipedia si è trattato di una denuncia del 2010 che l'anno successivo è stata archiviata ("A federal judge dismissed the lawsuit in August 2011").
In conclusione, è bello dire che la cattiva GS guadagnava sfruttando sessualmente i bambini, ma quanto è vero? Ovvero, è fatto apposta? Cioè l'articolo passa l'idea che i vampiri che siedono nel Board di GS si riuniscono e decidono dove succhiare il sangue, ma in realtà devono stare attenti a queste cose non solo per i danni d'immagine, ma in US per le possibili class action che possono seguire. Questo probabilmente ha spinto la vendita in piena bufera giornalistica - meglio perdere poco subito e lavarsene le mani che troppo dopo (come il celebre detto: "meglio una piccola perdita oggi che un grosso default domani").
Una cosa "simpatica" sull'autore dell'articolo, Kristof: prende per il culo la Slovenia per dire che gli USA hanno un sistema sanitario peggiore. La nostra console si è incazzata con lui:
Kristof consistently uses Slovenia in his
New York Times
op-ed columns as a flail to shame American healthcare. For example:
"... it’s scandalous that babies born in the United States are less
likely to survive their first year than babies born in Slovenia" (31
January 2006); "American children are twice as likely to die by the age
of 5 as children in Portugal, Spain or Slovenia" (28 February 2009); and
"No wonder we spend so much on medical care, and yet have some health
care statistics that are worse than Slovenia’s" (12 September 2009).
However, his 31 January 2006 blog ("Apologies to Slovenia") had
expressed regret at the offense he had caused. On 15 September 2009 the
acting consul general for Slovenia, Melita Gabrič, objected to Kristof's
use of Slovenia as a "derisory sort of punch line."
Ultima puttanata, quella che mi ha fatto prendere la tastiera e scrivere - l'ultimo paragrafo.
Monti è un consigliere internazionale di GS per l'Europa - non tradurrei con "consulente" come riportato nell'articolo, perché i consulenti sono quelli che vanno veramente in azienda e fanno qualcosa (o meglio fanno finta... le regole d'oro del consulente: 1. Look great 2. Move around 3. Do nothing), mentre un "Advisor" se ne sta comodamente nella sua poltrona e ogni tanto lo chiama qualcuno per due chiacchiere e a fine anno mettono il suo nome nel bilancio che fa figo. Qui ci sono i nomi:
Board of
International Advisors
Claudio Aguirre
Keki Dadiseth
Charles de Croisset
Charles Curran,
A.C.
Guillermo de la Dehesa
Vladimír Dlouhý
Walter W. Driver, Jr.
Lord Griffiths of Fforestfach
Professor Victor Halberstadt
Professor Otmar Issing
Ian Macfarlane,
A.C.
Kazimierz Marcinkiewicz
Dr. Axel May
Tito T. Mboweni
Mario Monti
Enrico Vitali
Dr. Ludolf v. Wartenberg
Ad esempio non mi vedo il Lord Griffiths of Fforestfach andare alle 8 di mattina in ufficio e fare il consulente. Per niente, me lo immagino più sorseggiare del te o del cognac e dire un paio di stronzate all'amico Lord Blankfein.
Scrivere che è disdicevole pensare che Monti fosse a conoscenza che una partecipata di una società di cui è Adivisor abbia un'altra partecipazione in una società che è stata denunciata per sfruttamento della prostituzione minorile (senza manco dire che la denuncia è finita nel nulla) è un neanche tanto velato suggerimento a pensarlo. Insomma, la tipica "macchina del fango" usata dai media berlusconiani. Queste cose mi fanno incazzare come un'ape. Povero il mio caro Monti!
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