Devo dire che mi da parecchio fastidio il protezionismo finanziario, come quel schifo di decreto appena fatto per bloccare la scalata francese a Parmalat.
Non è che sono un cieco fautore del libero mercato, diciamo che mi definisco liberal-socialista, ma proprio non capisco perché bisogna credere che se gli azionisti - e ricordiamo che gli azionisti non sono altro che finanziatori di un'impresa, cioè mettono i soldi con cui si comprano le mucche che fanno il latte - sono italiani il latte è più buono.
Non mi pare che i voli Alitalia siano migliori ora che sono italiani che se fossero di Air France. Se Groupama si fosse comprata FondiariaSai di quel palazzinaro tangentaro di Ligresti, Unicredit non avrebbe avuto problemi a farsi rimborsare i finanziamenti. Così invece si deve comprare un pezzo della compagnia per farla andar avanti. E si continua con la solita gente, il solito salotto e la cronica mancanza di capitali. Che poi rende le aziende più povere, perché non si investe, non si cresce... e così in un circolo vizioso diventano ancor più facili prede dei francesi, tedeschi, cinesi o chi arriverà con i soldi. In fondo con la cordata italiana di Alitalia il problema si è solo spostato in avanti. Unicredit ha interesse a sborsare meno possibile per far sopravvivere FondiariaSai, mentre Groupana ci avrebbe investito per crescere e rubare quote di mercato a Generali ed Allianz. Così invece, dato che Allianz è azionista di Unicredit, Unicredit è azionista di Mediobanca che è il padrone di Generali, dubito che ci sarà grande concorrenza nel mercato assicurativo italiano, dove da sempre c'è stato un cartello che ha reso il mercato italiano il più redditizio in Europa.
Rendite di posizione, questo è il solo settore dove le imprese italiane guadagnano, anzi, dove guadagnano i soliti noti. Ma in fondo chi era quel pirla che credeva che Berlusconi quale grande imprenditore avrebbe fatto leggi liberiste? Ah già, solo quelli che lo hanno votato ogni volta che si presentava. Il peccato è che la gente non capisce un cazzo.
Non è che sono un cieco fautore del libero mercato, diciamo che mi definisco liberal-socialista, ma proprio non capisco perché bisogna credere che se gli azionisti - e ricordiamo che gli azionisti non sono altro che finanziatori di un'impresa, cioè mettono i soldi con cui si comprano le mucche che fanno il latte - sono italiani il latte è più buono.
Non mi pare che i voli Alitalia siano migliori ora che sono italiani che se fossero di Air France. Se Groupama si fosse comprata FondiariaSai di quel palazzinaro tangentaro di Ligresti, Unicredit non avrebbe avuto problemi a farsi rimborsare i finanziamenti. Così invece si deve comprare un pezzo della compagnia per farla andar avanti. E si continua con la solita gente, il solito salotto e la cronica mancanza di capitali. Che poi rende le aziende più povere, perché non si investe, non si cresce... e così in un circolo vizioso diventano ancor più facili prede dei francesi, tedeschi, cinesi o chi arriverà con i soldi. In fondo con la cordata italiana di Alitalia il problema si è solo spostato in avanti. Unicredit ha interesse a sborsare meno possibile per far sopravvivere FondiariaSai, mentre Groupana ci avrebbe investito per crescere e rubare quote di mercato a Generali ed Allianz. Così invece, dato che Allianz è azionista di Unicredit, Unicredit è azionista di Mediobanca che è il padrone di Generali, dubito che ci sarà grande concorrenza nel mercato assicurativo italiano, dove da sempre c'è stato un cartello che ha reso il mercato italiano il più redditizio in Europa.
Rendite di posizione, questo è il solo settore dove le imprese italiane guadagnano, anzi, dove guadagnano i soliti noti. Ma in fondo chi era quel pirla che credeva che Berlusconi quale grande imprenditore avrebbe fatto leggi liberiste? Ah già, solo quelli che lo hanno votato ogni volta che si presentava. Il peccato è che la gente non capisce un cazzo.
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