domenica 27 gennaio 2013

Vicini di casa

L'altro giorno torno a casa dal lavoro, dismetto gli abiti lavorativi, mi travesto velocemente in Zurota ed esco con lo zaino pieno di Slivovica e salame. Chiudo la porta e sulle scala trovo una signora con in braccio un bimbo dall'età apparente tra 0 e 12 mesi (più verso gli 0 che i 12).

Biascico il solito "Grüezi" e la tizia inizia a parlarmi in tedesco. Al solito le chiedo se può gentilmente passare all'inglese o qualche altra lingua indoeuropea, così almeno posso rispondere con maggiore cognizione di causa (cioè non "a caso").

Donna Cum Bimbo: "tu abiti qui?" indicando la porta della mia casa.
Io, guardando la porta di casa: "sì"
DCB: "io abito al piano di sopra, non ti ho mai visto prima"
Io, riguardando la porta: "ma ci abito veramente"
DCB: "senti, ti posso chiedere una cosa?"
Io, guardingo prevedo problemi, ma non guardo più la porta, concentrandomi sulla DCB: "certo..."




DCB: "senti dei rumori?"
Io, chiedendomi se la domanda non sia solo un furbo preambolo per poi dire che faccio casino: "No, assolutamente no, nessun problema, tutto bene!"
DCB: "no, veramente, sai il bimbo piange, gioca... non è che diamo fastidio, dimmi onestamente!" diventando un po' aggressiva.
Io: "no, no, no, nessun problema, no rumore, ho sentito il bimbo piangere un paio di volte, ma mai di notte, dormo benissimo, tutto bene, giurogiuro!".
DCB: "veramente? Ma se ci sono problemi dimmelo!"
Io: "no problemo, alles Gut! Appena sento un rumore corro su da lei a protestare!". Ovviamente evito di chiederle se lo sporadico ascolto dei Led Zeppelin alle 3 di notte le crea problemi.
DCB: "ah, ancora una cosa"
Io penso: "cazzo, adesso arriva...", ma dico "sì, prego?"
DCB: "una volta ho trovato le tue chiavi nella toppa fuori dalla porta"
Io: "ah, eri tu?"

Questo è successo durante la visita del Bruder con gli amici. Tornando a casa un giovedì abbiamo dimenticato le chiavi fuori. Il giorno dopo avevo preso ferie e ho trovato le chiavi nella cassetta della posta.

DCB: "si, sono scesa e ho visto le chiavi fuori. C'era anche la tua dirimpettaia, ti abbiamo bussato, probabilmente eri già uscito per andare al lavoro...."
Io: "No, in realtà stavo ancora dormendo..."
DCB: "alle 11 di mattino?!?"
Io: "Eh, avevamo fatto tardi... ero in ferie... le cavallette..."
DCB guardandomi dubbiosa: "ahh... comunque poi le ho messe nella cassetta"
Io: "sì, grazie, le ho trovate ed ho apprezzato molto il gesto...ora la saluto che devo andare..." visto che ormai mi sono rovinato la reputazione...

È la prima volta che i vicini mi chiedono se fanno casino. Due città fa invece lo stronzo del piano di sotto si lamentava sempre per i Led Zeppelin notturni e le discussioni tra ubriachi (quando avevo ospiti, non da solo).

Strana gente gli svizzeri, molto civili, pure troppo.



3 commenti:

  1. Si molto gentile la signora, ma potrebbe essere il modo svizzero per dirti fai casino, la mia vicina ha chiesto la stessa cosa e non abbiamo avuto il coraggio di chiedere se forse l'avevamo disturbata. Infatti l'ha chiesto proprio la domenica che abbiamo cambiato stanza da letto. Ma sempre meglio far finta di niente...

    RispondiElimina
  2. Appunto: fare finta di niente. E negare anche l'evidenza. Se vuole lamentarsi che lo dica chiaro e tondo: io straniero, no capire lingua, noi casa fare casino, noi vivere casa di libertà, manciare per tera e pisciare su divani. brigittebardotbardot...

    RispondiElimina
  3. Interessante. Anche la vicina tedesca un giorno mi ha chiesto se sentivamo il suo cane abbaiare.
    Credo che i germanofoni siano dei grandi fan del silenzio.

    RispondiElimina