Alcuni di voi, quelli più vicino alla GGENTE che leggono i papiri della GGENTE tipo Repubblica, avranno seguito le polemiche per le feste di un onorevole personaggio. Le feste erano in costume.
In TOGA!
Fantastico.
Non capisco perché i professoroni di sinistra che infestano Repubblica si scandalizzano per questo genere di passatempi. I toga party vanno sempre bene.
Purtroppo ho il difetto di leggere qualche articolo di questo giornale caduto in disgrazia. Come discusso ieri su FB in Italia i giornalisti non ci sono più, sono spariti o sono venduti o si sono suicidati. Non mi spiegherei altrimenti questo paragrafo:
"Video e foto di questo ricevimento in costume che il festeggiato De Romanis, vestito da Ulisse, ha definito "sobrio e misurato", vanno molto al di là del cattivo gusto, del kitsch che in fondo è stato studiato da Gillo Dorfles come stile. Qui siamo nella pacchianeria grottesca e casuale, una vera sarabanda di puttanate, uno spettacolo di trivialità senza alcun nesso se si esclude l'idea che "semo romani" e dunque "semo pure greci". I grecoromani sono duemila, alcuni però vestiti da maiali
con le mani che acchiappano cosce mentre le "puellae" in tunica si leccano i musi e finalmente la scrofa prende il posto della lupa capitolina. Direbbe forse Marcuse che l'Ergon metafisico del generone romano ha la meglio anche sull'Eros romantico da ammucchiata."
Non sono riuscito ad andare oltre questo pezzo per la palese inutilità, ma l'articolo continua, se siete coraggiosi leggetelo. Francesco Merlo, complimenti.
In TOGA!
Fantastico.
Non capisco perché i professoroni di sinistra che infestano Repubblica si scandalizzano per questo genere di passatempi. I toga party vanno sempre bene.
Purtroppo ho il difetto di leggere qualche articolo di questo giornale caduto in disgrazia. Come discusso ieri su FB in Italia i giornalisti non ci sono più, sono spariti o sono venduti o si sono suicidati. Non mi spiegherei altrimenti questo paragrafo:
"Video e foto di questo ricevimento in costume che il festeggiato De Romanis, vestito da Ulisse, ha definito "sobrio e misurato", vanno molto al di là del cattivo gusto, del kitsch che in fondo è stato studiato da Gillo Dorfles come stile. Qui siamo nella pacchianeria grottesca e casuale, una vera sarabanda di puttanate, uno spettacolo di trivialità senza alcun nesso se si esclude l'idea che "semo romani" e dunque "semo pure greci". I grecoromani sono duemila, alcuni però vestiti da maiali
con le mani che acchiappano cosce mentre le "puellae" in tunica si leccano i musi e finalmente la scrofa prende il posto della lupa capitolina. Direbbe forse Marcuse che l'Ergon metafisico del generone romano ha la meglio anche sull'Eros romantico da ammucchiata."
Non sono riuscito ad andare oltre questo pezzo per la palese inutilità, ma l'articolo continua, se siete coraggiosi leggetelo. Francesco Merlo, complimenti.
Nessun commento:
Posta un commento