Son tempi difficili per noi sfegatati fan dell'europeismo.
A parte il post precedente, ora durante il caffè postprandiale mi son imbattuto in due simpatiche articolesse.
Il primo è veramente un capolavoro degno di un genio del crimine.
Questo il finale in stile Syd Barrett:
Perché stampare lire
Tornando ad oggi, stampando tante lire quante occorrono a ripianare i debiti potremmo tornare a far sentire la nostra voce. “Schiaffeggiare chiunque ci ringhi contro e mettere fine ad ogni nostro problema” tuona Federcontribuenti. Si tratterebbe di fatto di immettere le lire nel nostro circuito interno, escludendo ogni canale estero, dove resterebbe l’Euro, una criptovaluta interna. La lira avrebbe il valore di 1,936 euro e sarebbe convertibile in ogni banca italiana. “Se lo fanno negli altri Paesi possiamo farlo anche noi L’autodeterminazione di uno Stato libero e democratico, sovrano come da nostra Costituzione, è un atto dovuto e imperativo, basta solo volerlo”.
Non saprei neanche da dove cominciare... a parte la scelta stilistica di vittimismo-machista "schiaffeggiare chiunque ci ringhi contro": ma chi cazzo ti ringhia? Se uno ti dice che magari dare 600 milioni di Euro (e non lire) ad Alitalia in un decreto sul Covid-19, magari non era una gran idea. Sarebbe stato più produttivo dare 10 Euro ad ogni abitante. vabbé
Poi si parte su criptovaluta interna?? Ma che cazzo dici??? Ma perché buttare dentro le monete digitali?
Poi il genio: chi si ricorda il cambio Lira-Euro è avvenuto a 1.936,27. Ma era il numero di lire per 1 Euro. Ora invece scambiamo 1 lira per 1,936 Euro (cioè 1 a 2)? Ma in base a cosa?
E si stampano lire per ripagare i debiti. Ma solo quelli detenuti in Italia, dato che la Lira sarebbe interna. Quindi i risparmiatori italiani dovrebbero scambiare un BTP denominato in Euro per le nuove Lire, la criptovaluta interna con cui si potrà spendere solo in Italia. Vorrei sapere chi è il Chief Economist di Federconsumatori e chi è il giornalista (che non si firma) che pubblica questa merda.
Il secondo articolo viene dal Fatto.
Un estratto:
Qui si parla di “moneta a corso legale” e si legge chiaramente che le “banconote” emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche aventi corso legale nell’Unione. Il riferimento è, appunto, alle “banconote”, non ai “biglietti di Stato”.Trattasi di due fattispecie di “monetazione” differenti, se non addirittura antitetiche.
Le banconote vengono tipicamente emesse da una Banca Centrale che le genera e le mette in circolazione iscrivendole al passivo del proprio bilancio. E inserendo all’attivo degli asset (in genere, titoli di Stato) ricevuti in contropartita dalle banche destinatarie del “prestito”. Il tutto secondo la logica della partita doppia propria del modello monetario “bancocentrico”.
I “biglietti di Stato” sono invece moneta emessa – lo dice la parola – “dallo Stato”. A tal proposito, è alla Repubblica – troppi lo dimenticano – che l’articolo 117 della Costituzione riserva la potestà legislativa in materia di moneta. Il che fa il paio con un’altra elementare constatazione. L’Italia, ai sensi dell’art. 11 della Suprema Carta, non ha mai “ceduto” – non avrebbe potuto farlo! – la propria sovranità monetaria. Ha, semmai, “limitato” l’esercizio di tale sovranità con precipuo e circoscritto riferimento a quella peculiare forma di valuta “bancocentrica” che è l’euro. Non a caso, ai sensi dell’articolo 3 di Maastricht, alla Ue spetta l’esclusiva in materia di “politica monetaria” solo con riferimento alla moneta “euro”.
Alla luce di un tanto, lo Stato è già ora nelle condizioni di emettere una moneta sotto forma di “biglietti di Stato”. Essi potrebbero rappresentare un mezzo di pagamento alternativo e complementare rispetto all’euro: volendo, anche “non” necessariamente a corso legale, bensì a circolazione fiduciaria e volontaria, entro il territorio nazionale; e tuttavia accettato dallo Stato per il pagamento delle imposte. (...) I “biglietti di Stato”, tra l’altro, sorgono fin dal principio, come “moneta positiva” non qualificabile come debito pubblico. Andrebbero, cioè, inseriti all’attivo del bilancio dello Stato. Lo conferma un paper del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 2016, meritoriamente individuato e segnalato dallo studioso di economia e finanza Stefano Di Francesco. Vi si legge testualmente: “Le attività finanziarie, quali risultano dalla nuova classificazione, comprendono quelle monetarie come la cassa (biglietti e monete)”.
Ok, l`'Italia ha potestà legislativa sulla moneta. Però l'Euro è basato su un trattato internazionale e se i miei ricordi di diritto pubblico sono corretti, i trattati internazionali battono tutto.
"Biglietti dello Stato": bello. Quindi lo stato emette dei pezzi di carta. E vengono considerati un attivo. La mia mente di ragioniere vacilla un po'... poi si parla di "moneta positiva" che è un movimento abbastanza diverso - l'iniziativa Vollgeld in Svizzera cercava di far passare questo concetto, ma ha poco a che fare con questa proposta (in primo luogo non propone un sistema monetario duale - storicamente questi sistemi sono destinati ad andare a meretrici).
A parte i dettagli tecnici: a chi giova tutto ciò? Qual'è lo scopo? Aumentare la massa monetaria? Perché? Su cosa si basa il valore dei "biglietti di stato"? Magari sulle azioni Alitalia posseduto dallo Stato? Oppure, se i biglietti di stato son asset allora perché non diciamo che anche i titoli di stato sono asset? Avete già insultato pesantemente la ragioneria, quindi non vedo perché mettere limiti.
Non sono a prescindere contrario alle idee innovative: quando c'è stata l'iniziativa sulla moneta positiva in Svizzera ho preso un giorno di ferie e ho pagato per assistere ad una conferenza sul tema. E il tema era interessante, purtroppo secondo me non fattibile come proposta, ma almeno ha fatto discutere sul tema dell'emissione monetaria e sullo scopo. Qui invece si buttano insieme concetti a caso.
L'articolo è firmato. Questo il profilo dell'autore (ho evidenziato in grassetto le parti più interessanti):
Francesco Carraro è nato a Padova il 7 febbraio 1970. Si è diplomato al Liceo Classico ‘Tito Livio’, laureandosi poi in Giurisprudenza e in Scienze della Formazione all’Università di Padova. Scrittore e avvocato, è titolare di uno studio legale. Tiene corsi di comunicazione, gestione del tempo, public speaking e sviluppo personale. Scrive per il quotidiano LA VERITA’ diretto da Maurizio Belpietro, è editorialista del sito di economia e politica SCENARIECONOMICI.IT e curatore di un proprio blog su ILFATTOQUOTIDIANO.IT. E’ opinionista televisivo del programma di informazione di Canale Italia ‘Notizie Oggi’ e del programma radiofonico di Radio 1 RAI ‘Italia sotto inchiesta’ condotto da Emanuela Falcetti.
Nell’ambito della saggistica ha pubblicato, con FrancoAngeli editore, nel 2011 Gestire il proprio tempo – Imparare a pianificare la propria agenda e vivere meglio e, nel 2012, I nove semi del cambiamento – Trasforma la tua vita con il pensiero e Convincere per vincere – strategie e tecniche di comunicazione persuasiva. Nel 2015 è uscito il libro-intervista, scritto con il giornalista Vito Monaco, Krisiko – sei un giocatore o una pedina? La via d’uscita nel grande gioco della crisi (con prefazione di Magdi Cristiano Allam) edito dalla casa editrice Il Torchio. Nel 2017 ha dato alle stampe il libro Post scriptum – Tutta la verità sulla post verità (con prefazione di Diego Fusaro e introduzione di Pierpaolo Maurizio) sempre edito da Il Torchio. Nel settembre 2018 ha pubblicato insieme a Massimo Quezel, con Chiarelettere editore, il libro SALUTE S.p.a. – La sanità svenduta alle assicurazioni, un’ampia e documentata inchiesta sulla deriva privatistica del sistema sanitario pubblico e sul declino del diritto, un tempo inviolabile, alla salute.
Ha esordito nella narrativa nel 2011 con la raccolta di racconti mistery Il bacio della cattiva notte per i tipi di Aracne editrice. Sempre con Aracne, nel 2012 ha pubblicato la raccolta di racconti brevi Giorni minuti. Nel 2012 ha ideato e realizzato un format del tutto nuovo per il mercato editoriale italiano: il libro a puntate no-cost, free e accessibile a chiunque sul web. È nato così il romanzo mistery Il diario dell’apocalisse – cronache della fine divulgato on line gratuitamente tramite il sito www.diarioapocalisse.it. Il successo dell’iniziativa ha portato all’edizione e-book (Amazon) e cartacea (Aracne editore, 2013). Nel mese di novembre 2014 ha dato alle stampe, con Paralleo45 editore, il romanzo Il Messaggero. Nel 2016 ha pubblicato il secondo romanzo mistery La Tela di Maya con Aracne.