Di solito la cronaca nera non mi appassiona moltissimo, ma questa mattina ho letto questo articolo del corriere su un triplice omicidio in Piemonte. L'articolo mi sembrava un po' atroce, dato che quasi esplicitamente dava dell'assassino al figlio delle vittime.
Alcune parti dell'articolo (grassetto mio):
"«Maurizio non lavorava e questo non fa mai piacere a un genitore perbene. Comunque sia litigavano spesso e le grida si sentivano dalla strada». Ieri c’era riserbo, oggi si sono rotti gli argini della discrezione, c’è solo da scegliere. La comunità di via Defendente Ferrari ha il verdetto in tasca."
«Ogni volta che Maurizio li andava a trovare c’erano sempre delle discussioni. Lui alzava così tanto il tono con la mamma che le sue urlate si sentivano in tutto il circondario, altroché». Sembra un canovaccio già recitato, già sentito, in altre villette simili a questa, in altri apparenti idilli domestici che solo dopo la tragedia non si rivelano più tali. All’inizio c’è la fase che prevede il peana della «famiglia normale», poi una volta passata l’impressione per quel crimine così vicino e individuato un presunto colpevole, all’improvviso tutti si ricordano di qualcosa che, «a pensarci bene», non andava, non funzionava.
Ma in particolare il passaggio finale dove paragona il figlio al famoso zio Michele:
"Massimo e Milena stavano passeggiando e l’occhio è caduto proprio su quel dettaglio, e d’accordo, il caso ci può anche stare, ma alzi la mano chi non ha pensato allo zio Michele di Avetrana che mentre lavora in un campo grande due ettari si imbatte, guarda un po’, nel cellulare di Sarah Scazzi. E così il lento pomeriggio davanti alla caserma con curiosi e giornalisti a scrutare oltre le inferriate, a chiedere lumi non su cosa sta accadendo, ma su quando accadrà, sembra a tutti una conseguenza, un tributo d’attesa da pagare a un finale in apparenza annunciato, quasi ineluttabile. I due fidanzati di Caselle restano chiusi là dentro fino a notte fonda, ognuno per sé, sempre più stretti."
Ora è uscita la notizia che hanno arrestato il presunto autore del delitto.
Spero che il figlio denunci Marco Imarisio, l'autore di questo articolo di merda (che mi sono salvato, dato che penso che il corriere per decenza lo cancellerà).
Alcune parti dell'articolo (grassetto mio):
"«Maurizio non lavorava e questo non fa mai piacere a un genitore perbene. Comunque sia litigavano spesso e le grida si sentivano dalla strada». Ieri c’era riserbo, oggi si sono rotti gli argini della discrezione, c’è solo da scegliere. La comunità di via Defendente Ferrari ha il verdetto in tasca."
«Ogni volta che Maurizio li andava a trovare c’erano sempre delle discussioni. Lui alzava così tanto il tono con la mamma che le sue urlate si sentivano in tutto il circondario, altroché». Sembra un canovaccio già recitato, già sentito, in altre villette simili a questa, in altri apparenti idilli domestici che solo dopo la tragedia non si rivelano più tali. All’inizio c’è la fase che prevede il peana della «famiglia normale», poi una volta passata l’impressione per quel crimine così vicino e individuato un presunto colpevole, all’improvviso tutti si ricordano di qualcosa che, «a pensarci bene», non andava, non funzionava.
Ma in particolare il passaggio finale dove paragona il figlio al famoso zio Michele:
"Massimo e Milena stavano passeggiando e l’occhio è caduto proprio su quel dettaglio, e d’accordo, il caso ci può anche stare, ma alzi la mano chi non ha pensato allo zio Michele di Avetrana che mentre lavora in un campo grande due ettari si imbatte, guarda un po’, nel cellulare di Sarah Scazzi. E così il lento pomeriggio davanti alla caserma con curiosi e giornalisti a scrutare oltre le inferriate, a chiedere lumi non su cosa sta accadendo, ma su quando accadrà, sembra a tutti una conseguenza, un tributo d’attesa da pagare a un finale in apparenza annunciato, quasi ineluttabile. I due fidanzati di Caselle restano chiusi là dentro fino a notte fonda, ognuno per sé, sempre più stretti."
Ora è uscita la notizia che hanno arrestato il presunto autore del delitto.
Spero che il figlio denunci Marco Imarisio, l'autore di questo articolo di merda (che mi sono salvato, dato che penso che il corriere per decenza lo cancellerà).
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